Evidentemente riproporre la discussione sulla legge 194 , sull’autodeterminazione delle donne, sulla loro scelta di maternità è diventato un problema prioritario per un comune che non riesce neppure a gestire la pulizia delle strade.

Ma i movimenti femministi   non possono né vogliono  essere tenuti sotto schiaffo.

Le donne che in questi decenni hanno preso coscienza delle loro condizioni: dalla salute, alla casa, dal lavoro, alla scuola, dalla violenza al’importanza dei centri di accoglienza, dai femminicidi alla violenza in famiglia, non hanno certo nessuna intenzione di indietreggiare di un solo passo. Questa  loro consapevolezza si è ormai articolata in una capacità politica che non le lascia più passive difronte a scelte che cercano  di mettere loro il bavaglio. E’ importante che questa consiglio comunale veda una nutrita partecipazione di persone che non vogliono lasciare a movimenti antiabortisti e antifemministi uno spazio che non meritano. Questo Paese non può ritornare a forme di integralismo oscurantista. Non può lasciare spazio a nessun tipo di fascismo.

 

La lettera che convoca l’assemblea capitolina ci è stata fornita dal Circolo Udi “La goccia”