rifugiatiNella giornata mondiale delle rifugiate e dei rifugiati vi proponiamo i dati forniti dal Rapporto Global Trends dell’Unhcr . Purtroppo questo rapporto prende in considerazione le persone senza distinguere se si tratta di donne o di uomini, di bambine o bambini. Purtroppo sappiamo che nei fenomeni migratori la differenza di genere non è un problema da sottovalutare , sia per chi migra sia per chi ospita.

MA ANDIAMO AI DATI : 1 persona su 113 è oggi un richiedente asilo, sfollato interno o rifugiato, “livello di rischio senza precedenti”. Per la prima volta superata la soglia dei 60 milioni di persone. Circa la metà dei rifugiat* del mondo sono bambin*.

Nel 2015 guerra e persecuzioni hanno portato ad un significativo aumento delle migrazioni forzate nel mondo, che hanno toccato livelli mai raggiunti in precedenza e comportano sofferenze umane immense. E’ quanto emerge dal rapporto annuale pubblicato oggi dall’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati, Global Trends, che traccia le migrazioni forzate nel mondo basandosi su dati forniti dai governi, dalle agenzie partner incluso l’Internal Displacement Monitoring Centre, e dai rapporti .

Sono circa 65,3 milioni le  persone costrette alla fuga nel 2015, rispetto ai 59.5 milioni di un anno prima: 1 persona su 113 è oggi un richiedente asilo, sfollato interno o rifugiato – un livello di rischio senza precedenti secondo l’Unhcr. In tutto, il numero di persone costrette alla fuga è più alto del numero di abitanti della Francia, del Regno Unito o dell’Italia. Per la prima volta viene superata la soglia dei 60 milioni di persone.

“Un numero spaventoso di rifugiat* e migranti muore in mare ogni anno; sulla terraferma, le persone che fuggono dalla guerra trovano la loro strada bloccata da confini chiusi. La politica in alcuni paesi gravita sempre più verso restrizioni nell’accesso alle procedure d’asilo.  ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario dell’ONU per i Rifugiat*Oggi viene messa alla prova la volontà dei paesi di collaborare non solo per i rifugiat* ma anche per l’interesse umano collettivo, e ciò che deve davvero prevalere è lo spirito di unità”.

Tre paesi producono metà dei rifugiat* del mondo. Tra i paesi coperti dal report Global Trends, la Siria con 4,9 milioni di rifugiat*, l’Afghanistan con 2,7 milioni e la Somalia con 1,1 milioni rappresentano da soli oltre la metà dei rifugiat* sotto mandato Unhcr nel mondo. Allo stesso tempo, la Colombia, con 6.9 milioni, è il paese con il più alto numero di sfollat* intern*, seguita dalla Siria, con 6.6 milioni, e l’Iraq, con 4.4 milioni. Lo Yemen è il paese che ha dato origine al maggior numero di nuov* sfollat* intern* nel 2015: 2.5 milioni di persone, il 9% della sua popolazione.

Sono soprattutto nel Sud del mondo. L’86% dei rifugiat* sotto mandato Unhcr erano in paesi a basso o medio reddito, in prossimità di situazioni di conflitto. Questo dato aumenta fino al 90%  se vengono inclusi anche i  rifugiat* palestinesi che rientrano sotto il mandato dell’organizzazione sorella, l’Unrwa. Nel mondo la Turchia è il principale paese ospitante, con 2,5 milioni di rifugiat*. Il Libano invece ospita il più alto numero di rifugiat* rispetto alla popolazione nel paese (183 rifugiat* ogni 1.000 abitanti). La Repubblica Democratica del Congo ospita il maggior numero di rifugiati in relazione alla grandezza dell’economia del paese (471 rifugiati per ogni dollaro pro capite PIL, misurato a parità di potere d’acquisto).

Circa la metà dei rifugiat* del mondo sono bambin*. I bambini e le bambine rappresentano il 51% dei rifugiat* del mondo nel 2015  (gli autori del rapporto non avevano a disposizione dati demografici completi). Molt* di loro erano separat* dai loro genitori o viaggiavano da sol*, un dato che desta molta preoccupazione. In tutto ci sono state 98.400 richieste d’asilo da parte di  minori non accompagnat* o separati dalle loro famiglie. Questo numero, il più alto mai registrato dall’UNHCR, mostra tragicamente quanto grande sia l’impatto che le migrazioni forzate nel mondo hanno su queste giovani vite.  i picchi raggiunti agli inizi degli anni novanta. 107.100 rifugiat* sono stati inseriti nei programmi di reinsediamento in 30 paesi nel 2015, ovvero lo 0.66% dei rifugiati sotto protezione dell’UNHCR (a livello comparativo, nel 2014, 26 paesi avevano ammesso 105.200 rifugiat* per il reinsediamento, lo 0.73% del totale della popolazione rifugiata sotto protezione dell’UNHCR). Almeno 32.000 rifugiat* sono stati naturalizzati nel corso dell’anno, la maggior parte in Canada e in misura minore in Francia, Belgio, Austria ed altri paesi.

Da Redattore Sociale (20 giugno 2016)