Renoize Calcio, dopo aver manifestato tutta la sua solidarietà alle donne che sono state oggetto delle violenze durante i Mondiali antirazzisti organizzati da UISP e Progetto ultrà, ha chiesto la sospensione del torneo e una seria riflessione sull’accaduto attraverso un
momento assembleare dell’interno campeggio. La nostra squadra anche quest’anno ha deciso di partecipare ai Mondiali
Antirazzisti organizzati dalla Uisp e da Progetto Ultra’.
_ Pur non condividendo molte delle iniziative politiche che hanno portato
avanti ultimamente queste due organizzazioni, come Renoize Calcio abbiamo
sempre riconosciuto a entrambe il merito di aver costruito negli anni un
appuntamento, i {{Mondiali Antirazzisti}}, ricco di stimoli e di uno scambio
tra realtà sportive, associazioni e mondo ultras estremamente positivo.

Abbiamo sostenuto però che, nonostante l’organizzazione dimostrasse
sempre la disponibilità, l’apertura e la volontà di offrire spazi di
partecipazione, proprio il terreno dello scambio, della discussione
andasse costruito in un altro modo e che andassero immaginati momenti di
confronto tra i partecipanti
differenti da quelli che esistono.

Ci ha sempre lasciati perplessi{{ il livello secondo noi insufficiente di
consapevolezza dei partecipanti e degli organizzatori rispetto ad alcuni
temi}} (sessismo, antifascismo, diritto allo sport per tutti/e) e l’assenza
nel corso della manifestazione di luoghi all’interno dei quali sviluppare
queste tematiche, ridotte spesso a piccoli laboratori o a classici
dibattiti frequentati solo dalle persone “interessate” al singolo
argomento e non vero e proprio momento di incontro e dibattito di
tutti/e.

I {{fatti gravissimi di questa edizione}} sono per noi una conferma delle
nostre perplessità.
_ Nella notte tra il giovedì e il venerdì{{ una donna è stata stuprata nel parcheggio adiacente al campeggio e un’altra ha rischiato di subire la stessa violenza}} all’interno del
campeggio nella notte tra il venerdì e il sabato.

E inoltre abbiamo appreso che nell’arco del campeggio hanno convissuto
con i fumogeni degli ultras, le allegre comitive impegnate nelle partite,
i manifesti della piazza antirazzista, comportamenti e atteggiamenti che
non dovrebbero trovare ospitalità in una iniziativa come questa, e tante
compagne, o semplicemente, tante ragazze, {{donne presenti come sportive o
come campeggiatrici, hanno subito un livello di aggressività machista}} che
non può essere liquidato come il gesto isolato di un singolo né tanto
meno come l’eventuale incursione all’interno del campeggio di alcuni
malintenzionati provenienti
da fuori.

Per questo Renoize Calcio, dopo aver manifestato tutta la sua solidarietà
alle donne che sono state oggetto delle violenze, ha, in modo netto e
deciso, dimostrato la {{volontà che il torneo venisse sospeso e che una
seria riflessione su queste vicende si aprisse}} da subito attraverso un
momento assembleare
al quale partecipasse l’interno campeggio.

Questo non solo perché l’assemblea offrisse all’organizzazione e ai
partecipanti maggiori elementi su quanto era accaduto, ma perché tutti i
collettivi, le associazioni, i gruppi che hanno fatto parte di questa
esperienza prendessero atto della gravità del momento e dell’esigenza di
una profonda autocritica
sulle modalità e le pratiche di partecipazione a questa manifestazione.

Consapevoli del fatto che la violenza degli uomini sulle donne deve essere messa al centro dell’agenda politica di ogni collettivo che voglia raccogliere la difficile sfida che
ci presenta questa fase storica, siamo stati contenti di osservare che in
modo pressoché univoco l’assemblea del campeggio si è espressa per la
sospensione del mondiale e perché sulla questione della violenza di
genere si articoli il lavoro di costruzione della prossima edizione.

Questa decisione pensiamo sia l’unica reale e concreta dimostrazione del
fatto che {{non siamo disposti a tollerare nessun gesto di violenza
all’interno di questa festa}}, e che quando invece ciò avviene lo
spettacolo deve essere interrotto.

La strada da percorrere per costruire una socialità diversa è ancora
lunga.
_ Noi siamo fermamente intenzionati a volerla percorrere. Auspichiamo che
altrettanto vogliano fare la Uisp e Progetto Ultra’.
_ In tal caso saremo ben contenti di averli al nostro fianco.
_ Diversamente, prenderemmo semplicemente atto dell’incolmabile distanza
che ci separerebbe.

Alle donne aggredite tutta la nostra solidarietà.