Come tutte sappiamo da quasi un anno siamo alle prese con i tentativi di
sgombero della nostra sede di via dei Volsci 22 e da sempre lottiamo
quotidianamente per la nostra agibilità politica in questa strada. Da anni
il 22 subisce attacchi sessisti che negli ultimi mesi si sono
intensificati.*Durante la street “{take back the night}”, un gruppo di uomini insulta con
cori da stadio, offese, spintoni e vari epiteti sessisti e lesbofobici le
compagne impegnate nella tappa del corteo davanti al 22 contro lo
sgombero;

*Sulla porta della sede e sul marciapiede compaiono ripetutamente disegni
e frasi offensive ed intimidatorie firmate “uomo violento”;

*Nonostante le compagne prontamente le cancellino più volte, queste
vengono nuovamente fatte con pennello e bombolette nell’arco di poche ore;

*Ripetuti tentativi di far saltare la porta.

{{
Questi episodi hanno come protagonisti uomini che quotidianamente
stazionano in via dei Volsci.}} Una strada che si dichiara antifascista ma
dove il sessismo e la lesbofobia sono una realtà.

Questo tipo di azioni violente contro le lesbiche e le femministe, questi
tentativi di minare la nostra agibilità e ricondurci all’ordine, al
silenzio e all’obbedienza, trovano qui non una ferma opposizione, ma {{un
terreno fertile dove proliferare}}.

Alla battuta contro le femministe si risponde con una risata, la parola
lesbica viene usata nel linguaggio corrente come insulto senza che questa
pratica venga ostacolata, la porta della nostra sede viene imbrattata in
un clima di complicità e omertà diffusa.

La pretesa di estraneità, l’ingenuità ipocrita, il non sentirsi mai parte
in causa di fronte ad un clima pericolosamente segnato da episodi di ogni
tipo ai danni di donne, lesbiche, femministe, nasconde{{ la volontà di non
mettere in discussione la dinamica di potere del proprio genere}}.

Tale atteggiamento è complice verso chi materialmente compie questi atti
violenti e, più in generale, verso un sistema che se ne serve per
conservare e riprodurre se stesso.

Chi sceglie di ignorare decenni di elaborazioni e di battaglie contro la
violenza e la cultura sessista e lesbofobica, ha scelto comunque da che
parte stare.
{{
Antifascismo, antirazzismo e antisessismo}} sono lotte che non possono
prescindere l’una dall’altra perché vanno tutte a {{scardinare un sistema
impostato su logiche gerarchiche, autoritarie, di controllo e di
sopraffazione.}}

La nostra pratica antifascista vive, quindi, nell’antisessismo quotidiano
perché siamo convinte che non si possa praticare l’antifascismo senza
interrogarsi sul sessismo e sulle logiche autoritarie.

L’esistenza e la pratica politica delle lesbiche e delle femministe
scardinano questo sistema di potere: {{le lesbiche vengono attaccate perché
rifiutano la norma eterosessuale; le femministe perché ne mettono in
discussione gli assunti e non ne ricalcano gli stereotipi.
}}

La nostra politica della visibilità, non a caso, suscita sempre l’odio dei
fascisti e dei paladini dell’ordine patriarcale, intrisi di cultura
maschilista e lesbofobica.

{{Antifascismo}} per noi significa anche combattere e contrastare, ogni giorno
e in ogni luogo, gli immaginari e le pratiche sessiste e lesbofobiche
dentro cui si annida la cultura fascista.

Senza questo assunto, l’antifascismo è per noi solo una parola povera di
contenuti e ricca di testosterone. Noi continuiamo la difesa del nostro
spazio contro ogni tentativo di sgombero istituzionale o di repressione
nazional-maschilista.

{{compagne femministe e lesbiche del 22}}

http://22resiste.noblogs.org/

http://www.petizionionline.it/petizione/difendiamo-la-sede-del-22/362