La casa editrice della rivista Marea ha pubblicato l’ultimo lavoro di Lidia Menapace. “{ {{… a furor di popolo}} }” libro che è stato presentato da Carla Cantatore dell’Udi di Monteverde a Roma. {{Vittoria Tola}}, responsabile nazionale dell’Udi con una serie di domande ha fatto ripercorrere a Menapace i nodi della sua riflessione. Un pensiero agito nella quotidianità di una esistenza lunga quasi un secolo.
Un pensiero che si è fatto parola e, a pressante richiesta, anche scrittura.
Teoria, quella della Menapace, che si è incardinata su alcune parole – come convenzione, complessità, economia della riproduzione, alfabetizzazione totale… parole individuate come base per procedere a nuovi comportamenti, a una nuova comunicazione politica.
Nuovi paradigmi, dunque, capaci di rompere un linguaggio normale che si auto-riproduce in nuove modernità. Un metodo che l’autrice ha definito teoria “d’occasione”. Un insieme di idee, di azioni culturali e di politiche creative necessarie a scardinare situazioni che potrebbero travolgerci. Comportamenti non legati a nessuna routine, ma capaci di decodificare in ogni momento interessi di parte propri di una economia del profitto.
Azioni possibili solo se hanno radice in una conoscenza del passato e del presente non solo nostro. La cultura! Ma, forse, è meglio lasciare la parola a Lidia Menapce per meglio comprendere che cosa intende per Teoria “d’occasione”.

Non è pensata come una totalità armonica, separata dal mondo, chiusa nel suo recinto, affacciata silente e altezzosa come una bella ragazza, no, è legata agli eventi nella loro confusionaria apparizione nel tempo e nello spazio. … occasione viene detta nel senso montaliano del termine, quasi addirittura per allontanarne quello mercantile, dato che penso essere conoscenza cultura arte comunicazione ecc., umana attività di lavoro ma non merce.
Come anche non l’informazione, né la comunicazione, né il pensiero politico o etico o estetico sono merce, cosa che si riassume nel suo valore di mercato e ad esso si riduce, bensì è un fatto, una parola, un evento, un messaggio che lancia uno spunto, un accenno, un senso nel momento che passa, attira la nostra attenzione con il suo contorto iter speculativo, il suo bagaglio di significati, allusioni rimandi accezioni sottigliezze.
E pensandoci, ne avremo col cervello cavata una riflessione, un ragionamento, una generalizzazione, un fluire di sensi estremi allegri seri teneri piacevoli sereni drammatici curiosi, con accenti, suoni, profumi. insomma tutte le esperienze vissute o apprese, ricordate, conservate, tessute, che fanno durare la vita oltre il fiato che si esala in quel momento: è teoria.

Ma può un libro di Teoria “d’occasione” mettere la parola fine? No, perché sicuramente oggi stesso ci si trova di fronte ad altri accadimenti…come le truppe francesi in Mali e l’appoggio del governo italiano… e poi viene in mente il 1987 e l’assassinio di Thomas Sankaro allora presidente del Burkina Faso da parte dell’attuale Presidente aiutato dai poteri forti di Francia e Stati Uniti. e… poi l’articolo 11 della nostra Costituzione… e…