Qui di seguito i messaggi di Marcella Mariani e di Marisa Giuliani arrivati nell’occasione della giornata dedicata a Marina Pivetta il 24 ottobre 2020 e l’intervento di Rosanna Marcodoppido.


Il messaggio di Marcella Mariani

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Il messaggio di Marisa Giuliani

Ho ricevuto il programma per la giornata dedicata a Marina Pivetta.
Partecipo nel ricordo luminoso di questa donna anticonvenzionale, giornalista lungimirante, organizzatrice di pensiero e di cultura.
La breccia aperta nel panorama del giornalismo e comunicazione italiani dall’esperienza (unica) di giornalismo democratico al femminile che ha rappresentato “Il Foglio de il Paese delle Donne” resterà nella Storia del nostro Paese.

Sono con voi, abbracciata a voi del Paese e a tutte e tutti


Intervento di Rosanna Rosanna Marcodoppido

Ringrazio il Paese delle donne e in primo luogo Maria Paola Fiorensoli per avermi chiesto di portare la mia testimonianza su un aspetto poco conosciuto di Marina che ha strettamente a che fare con la mia relazione con lei: il suo interesse per l’arte nel suo intreccio con la politica.

Marina è una presenza preziosa nella mia vita. Lo è stata nel passato e lo sarà sempre nelle zone ormai vaste, ma sempre più a rischio, della memoria. Il mio rapporto con lei era denso e autentico: un intreccio virtuoso e raro tra femminismo, arte e legame affettivo. Abitavamo a circa duecento metri di distanza. Andavo da lei a portarle il calendario dell’Udi, i miei articoli per il giornale e negli ultimi anni anche la tessera Udi; a volte veniva lei da me. Ci fermavamo a parlare e pian piano, nei nostri spazi privati, la relazione politica è diventata simpatia, empatia, sintonia, affetto, amicizia. I quadri di suo padre appesi alle pareti sono stati un imprevisto molto significativo per me come per lei i miei, quando veniva a trovarmi.

Ho conosciuto Marina grazie all’Udi e a Isabella Guacci che faceva parte della redazione del foglio il Paese delle donne ed era come me attiva nel Circolo La Goccia. Marina aveva grande stima e ammirazione per l’Udi e la sua storia. E’ stata quasi sempre presente nei momenti nazionali dell’associazione come le Autoconvocazioni e i Congressi; i suoi interventi erano seguiti con particolare attenzione grazie alla sua capacità di sapiente concretezza ed equilibrio che tutte le riconoscevano e apprezzavano. Mi soffermo per brevità solo su alcuni passaggi che riguardano il suo legame particolare con il circolo Udi  La Goccia.

Nel 1988, su proposta di Marina, il Paese delle donne e La Goccia lavorarono insieme al numero  Speciale 8 marzo dedicato alle ragazze, tutto sull’esperienza storica femminile. L’anno successivo realizzarono, sempre insieme, il quaderno  “Marinella, storia di una violenza, storia di una ingiustizia”su una giovane donna stuprata il 6 marzo dell’88 e morta il 9 novembre, pochi giorni dopo la sentenza che  aveva ridotto a due anni e un mese la pena inflitta ai tre stupratori sorpresi da un carabiniere in flagranza di reato.Nel 1990 La Goccia si trasferì definitivamente al Buon Pastore insieme alle psicologhe del servizio “Donnascoltadonna” attivo da alcuni anni nella storica sede di via della Colonna Antonina; era rimasta una sola stanza e questo non avrebbe consentito una regolare ripresa del servizio di consulenza psicologica. La redazione del Paese delle donne, nella persona di Marina, con grande generosità propose una scambio e  cedette le sue tre stanze. Non l’abbiamo mai dimenticato. Tra le tante iniziative della Goccia a cui Marina ha partecipato mi soffermo brevemente solo su un seminario del 1993  dal titolo “Il processo di libertà femminile, luogo da cui guardare il contesto” durante il quale lei intervenne più volte sulla orizzontalità delle relazioni, sull’asfissia del femminismo rispetto al contesto tanto tragico del momento  -la guerra e gli stupri etnici nella ex Jugoslavia- sulla deflagrazione della politica maschile e, soprattutto, sull’importanza del linguaggio e la necessità per le donne di dotarsi di un proprio simbolico.

 Per quanto riguarda il nostro stare insieme nel femminismo, oltre alla complessa  ed entusiasmante esperienza della gestione dell’occupazione al Buon Pastore, il mio ricordo va in particolare al1995 quando ci fu l’ultima grande manifestazione nazionale femminista del ‘900, La prima parola e l’ultima, promossa da il Paese delle donne e dal Centro Virginia Woolf gruppo B. Sotto la magnolia, nel giardino del Buon Pastore, ad una molto autorevole femminista che aveva proposto una cosa che Marina considerava scorretta, lei, col suo tono pacato ma fermo replicò “La mia mamma mi ha detto che questo non si fa” mostrando con potenza evocativa l’origine femminile dell’autorità per lei donna (si parlava allora dell’ordine simbolico della madre), il suo rigore morale nel far corrispondere parole e comportamento. Teoria e pratica.

Marina attribuiva grande importanza alla mia produzione artistica su cui discuteva a lungo cercando e individuando i nessi tra le singole opere e la loro valenza politica. Era interessata anche alle varie tecniche sperimentali di incisione e stampa d’artista su cui stavo lavorando.  Nel 2005 inviò le allora giovanissime Olivia Fiorilli e Giulia della Torre a casa mia per una intervista su quei miei lavori. L’articolo apparve nel Paese delle donne con le belle foto che fece Giulia valorizzate dalla nuova e luminosa veste tipografica del giornale. Marina aveva la grazia rara di saper valorizzare le persone ed io ho avuto la fortuna di essere una delle tante.  Ha voluto  organizzarmi alcuni eventi grazie ai quali ho conosciuto la sua casa di Castelluccio in mezzo al bosco, in un contesto naturale dove l’umano trova più facilmente espressione di sé nella sua verità e profondità e dove puntualmente la ritrovo quando oggi penso a lei. Nel 2011 volle allestire una Mostra delle mie opere al castello Manservisidi Castelluccio e presentare  il mio libro di poesie “Nel segno” appena pubblicato. Il castello Manservisi, per chi non lo sa, è un luogo speciale che grazie anche a Marina e a suo marito Stefano è diventato un bene comune, espressione di resistenza civile all’imbarbarimento della cultura e della politica. Nutro profonda gratitudine  anche per Stefano  di cui ho potuto apprezzare la disponibilità e la  sua bravura nel fotografare natura, persone, cose. Su questa mostra a luglio Tiziana Bartolini fece un’intervista per Noi Donne a Marina che così racconta di noi due “All’inizio della conoscenza, il nostro conversare andava ai temi che hanno più che mai vivacizzato il movimento delle donne come il separatismo, il ruolo dell’autonomia, della partecipazione ma anche della trasmissione di una cultura che agli occhi di molte, soprattutto di molti, sembrava trasparente, inesistente. Poi si passò a parlare anche delle nostre vite, del rapporto con gli uomini di casa e di come il femminismo ci permeava. Mutavano i modi di intendere le relazioni familiari, quelle sul posto di lavoro. Le nostre passioni acquistavano forza. Per Rosanna quelle passioni sono la pittura, il disegno, la poesia. E per me era quella che mi porta a cercare di capire qual è quel di più che fa uscire un’artista dalla semplice sfera della creatività che è in ciascuno/a di noi, per farlo o farla entrare nel mondo delle arti. Più di una volta nella sua casa-studio guardando i suoi lavori ho cercato di capire come era passata dall’informale ad una grafia capace di utilizzare oltre a colori e segni, anche fili, nastri, stoffe e la stessa tela su un telaio che ne diventa parte integrante. Modalità già utilizzate. Ma nei lavori di Rosanna c’è un di più. Una volontà di comunicare la sua esperienza politica negando ogni didascalismo. Rosanna vuole dire chi è e che cosa vuole da se stessa, dalla politica e dalla cultura. Rosanna è alla continua ricerca di altre sintassi. Il quadro  viene contaminato dall’alfabeto, dalla parola scritta. Questa entra tra trame e colori, tra segni e sfrangiatura per poi ricomporsi al di fuori del quadro. E’ strofa e poesia per narrare il quadro. Un ripercorrere in modo fantastico l’antico gioco della Stele di Rosetta. E’ così che i lavori di Rosanna Marcodoppido ci fanno capire che il femminismo non è fragile pensiero ideologico –a Rosanna non piacciono le didascalie- ma parte integrante della vita, della nostra vita che vogliamo che sia di spessore e irripetibile.”

Questi nessi tra arte e politica si precisarono  meglio nell’intervista che Marina mi fece e che apparve nel 2013 nel suo giornale in occasione della pubblicazione del catalogo delle mie opere, fatta in previsione di una mostra antologica che ancora aspetta di essere realizzata. Suggestivo è il titolo da lei dato all’intervista “Quando l’arte parla della bella politica e quando la politica potrebbe essere una continua creazione artistica”. Rispondendo ad un suo ragionamento sulla creatività femminile dissi “La creatività artistica ha un qualcosa di più rispetto a quella che le donne hanno sempre messo in pratica restando nel ruolo loro assegnato: un creare che partiva da abilità manuali, anche altissime, ma che si esprimevano solo in una quotidiana ripetitività. La creatività artistica è invece quella che costruisce e trasmette un senso dinamico del vivere, nuova coscienza, superamento del presente. E’ un continuo lavoro non solo sulle tecniche espressive ma anche su se stesse/i. Ci si deve mettere in gioco senza limiti: trasformare in colore segni e parole, significati e passioni, il dolore, ma anche il nostro bisogno di grazia, di leggerezza. Dobbiamo dare corpo a luci e ombre. Dobbiamo saper creare delle emozioni per restituire emozioni e un nuovo sguardo sulle cose. Questa è la dimensione creativa dell’arte.” Marina puntualmente risponde “Non vorrei essere ripetitiva, ma tornerei all’arte della politica. Non pensi che se si applicasse questo modo di concepire la creatività anche alla politica ci sarebbe una maggiore attenzione, una maggiore partecipazione nella gestione della cosa pubblica? L’impegno civico non sarebbe più un pesante obbligo, una routine ma un piacere creativo capace di portare emozione e cambiamento. E, questo, non avvicinerebbe di più uomini e donne alla politica?” Questa sua convinzione profonda l’ha portata a volere nelle pagine del suo giornale fin dall’inizio spazi adeguati alle varie espressioni artistiche delle donne. Lo testimonia una piccola ricerca che ho voluto fare ad Archivia e che qui riporto per chi voglia servirsene.

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Ho preso in esame i seguenti anni: 1990 – 1994 – 1995 – 1998 ( “Arte e spettacolo” non sempre presente e dedicata soprattutto a Cinema e Teatro);  2004 – 2005 – Luglio 2006 (Nuova veste tipografica – Quarta di copertina: “In galleria” a cura di  Camilla Cascino e “Il segno di lei”, note biografiche di artiste di cui si parla anche nelle pagine interne con riproduzioni delle opere)

 1990  7 Aprile “Regina. Spazio e luce, segni e voci” Mostra UDI, Casa del Mantegna, Padova ;12 Aprile  “Pastelli di Patrizia Bonini” Mostra. Intervista alla pittrice – Mariolina De Angelis;17 Aprile “Produzione artistica femminile ‘800-‘900” Ferrara – Anna Maria Fioravanti Baraldi; 19 Maggio “Camille Claudel. La sua arte, la sua storia”;  “Intervista a Maria Inversi” – Rosy Ciardullo; 7 Giugno “Mostra al Castello Sforzesco di Federica Galli”-  Mariolina De Angelis; 22 Novembre “Mostra di Modigliani in Svizzera”; “Mostra fotografica di Silvia Lelli” – Mariolina De Angelis;28 Novembre “ Mostra di pittura dedicata a Gianna Ciao” Buon Pastore, Roma – Rosy  Ciardullo; 31 Dicembre “Una mostra di artiste latinoamericane” Palazzo Valentini, Roma – Maitè Guerrero

1994  3 Maggio “Pittura d’immagine tra sogno e metafora”  Mostra di Wanda Braggi, Graziella Marchi,Marisa Zanottini – Mariolina De Angelis, Cesena; Metamostra di Maia Lai, Scuderie del Palazzo Ruspoli, Roma; “Ritratto d’artista” Mostra di Tamara de Lempicka, Villa Medici, Roma – Mariolina De Angelis; 7 Giugno “Dada. Il negativo al lavoro” Palazzo delle Esposizioni, Roma; “IL colore catturato nel tessuto” Mostra di Maitè Guerrero a Torino e a Castellammare di Stabia; 16 Novembre “Quel bel legame tra Sofonisba e le sue sorelle” Mostre a Cremona, Vienna, Washington – Mariolina De Angelis;13 Dicembre “Innovazione e modernità nei ritratti di Lavinia Fontana” Museo Civico Archeologico, Bologna 

1995  Nessun articolo sulle arti figurative, molti su Cinema e Teatro ( mancano vari numeri)

1998  “Riguardarsi. Manifesti del movimento politico delle donne in Italia” Mostra, Catania – Emma Baeri; un articolo di Cloti Ricciardi su arte e femminismo  (mancano dei numeri)

2004  8 Gennaio Vanessa Beecroft – Castello di Rivoli; Margherita Manzelli e Kara Walker, MAXI, Roma; 21 Gennaio “Frida Kalo” Mostra, Milano; 4 Febbraio “Pasquarosa da modella a pittrice”, Mostra, Anticoli Corrado (Roma); 18 Febbraio “Il museo delle donne” Washington; 3 Marzo “Biennale donna” Ferrara; 17 Marzo “Carol Rama” Mostre, Torino e IX Biennale Donna, Ferrara; 1 Aprile “Patti Smith” XI Biennale Donna, Ferrara; 14 Aprile “Le donne dell’imperatore” Villa Adriana (Roma); 28 Aprile “Lidia Bachis” Mostra, La Spezia; 12 Maggio “Il realismo politico di Katarina Kozyra” Foto e video; 9 Giugno “Tamara De Lempicka” Mostra, Londra; 25 Giugno “Daphne Maugham Casorati” Mostra,Torino; “Cleopatra nello specchio dell’arte” Ginevra – Irene  Iorno; 9 Settembre “Artiste nel segno del mito” Mostra, Sondrio; 22 Settembre “Femme fatale” Novara; “Marina Abramovic” Roma Europa Festival, Roma; 20 Ottobre “Guang  Yin – 7 cinesi” Sala Uno, Roma; 3 Novembre “Carla Accardi” Mostra,  MACRO, Roma; 1 Dicembre “Julie An”  fotografa sudcoreana; “Architettaggini.” Mostra di Rosanna Fioravanti, Roma

2005  2 Febbraio “Tutte le donne di Boldini” Padova – Camilla Cascino; “Un mare di sogni e di memorie” Anselm Kiefer, Villa Medici, Roma; “Sulle tracce del femminile antico” –  Daniela Pandolfi; 2 Marzo “Titina Maselli” (Il segno di lei) Camilla Cascino; “Faccetta nera” Mostra fotografica; 16 Marzo “Jenny Saville” Mostra, MACRO, Roma; 13 Aprile “Mother + Father” Mostra di Candice Breitz (artista sudafricana), Castello di Rivoli; Regina Cassolo Bracchi (Il segno di lei); 27 aprile “Il labirinto del tempo” Mostra di Marilù Eustachio, Bologna; Collages e “Pezze” di Emma Baeri,  (Il segno di lei); 11 Maggio “Un’Italiana sul trono di Francia” Mostra su Maria  De’ Medici, Palazzo Pitti, Firenze; 8 Giugno “Mostra di fotografie di Elisabetta Valentini e Simona Filippini” Palazzo Reale, Napoli; 22 Giugno Mostra di Botero; 26 Settembre “Il terzo occhio” Foto di Melina Mulas; 10 Ottobre “Donne” Sculture di Marco Corsini, Roma; “Le avanguardie femminili” (recensione del libro di Lea Vergine); “Angeli virtuali” Mostra, Le Nemesiache, Bacoli (Napoli); 24 Ottobre “Cento anni cento donne” Mostra, Londra; “Disegni dei bambini di Terezin” Calendario Udi; “Le donne e l’origine del mondo” Klimt (nelle pagine interne); 21 Novembre “Omaggio a Lalla Romano”; “Wanda Raheli, pittrice femminista” (nelle pagine interne); 5 Dicembre “Ritratti d’artista” Mostra di foto di Elisabetta Catalano; Rosanna Marcodoppido (Il segno di lei); “Intervista a Rosanna Marcodoppido” – Olivia Fiorilli e Giulia Della Torre (nelle pagine interne)

2006  30 Gennaio “Arbereshe, Albanesi d’Italia” Mostra, Roma; 13 Gennaio “Modigliani” Mostra, Venezia; 6 Marzo “8 marzo: OBIETTIVO DONNA” Mostra fotografica, Roma; 20 Marzo “I volti di Eva” (opere di Paolini, Zandomeneghi. Guttuso…), Mostra, Novi Ligure; Franca Clemente (Il segno di lei); 10 Aprile  “Donne e cibo nell’arte” “Artiste delle avanguardie” Aosta; “Passaggio a sud est” XII Biennale Donna, Ferrara; Pia Ranzato (Il segno di lei); 15 maggio “Il potere delle donne. Artiste” Mostra, Trento; Anne Rensing (Il segno di lei); 29 un luogo che grazie anche a Marina e Stefano è diventato un bene comune, espressione di resistenza civile all’imbarbarimento della cultura e della politica. Maggio “Le donne di Raffaello” Mostra, Galleria Borghese, Roma; Marilù Eustachio (Il segno di lei); 19 Giugno “La donna oggetto. 1900-2005” Mostra, Castello Sforzesco, Vigevano; Luglio “Raccontare il fotografare”