Ogni giorno un nuovo caso di omicidio che riguarda una donna vittima di Stalking.Una lunga scia di sangue che non sembra volersi interrompere.

È evidente, che leggi attuali pur buone vengono scavalcate da scaltri avvocati difensori che, ingegnosamente trovano per i loro assistiti spesso la formula difensiva dell’incapacità di intendere e di volere.  Definizione assai vaga che significa tutto e nulla.  Questo permette spesso allo stalker di turno di continuare indisturbato a molestare la vittima per anni e di farla franca.  Nei casi estremi di portare a compimento il suo disegno criminoso fino all’ eliminazione fisica dell’oggetto delle sue morbose attenzioni.

Troppe donne oggi, rischiano seriamente ogni giorno la vita per l’applicazione di una legge che protegge solo il carnefice, troppo comodo l’alibi della presunta incapacità.  Noi donne consapevoli dei rischi mortali a cui andiamo incontro vogliamo una modifica a tale legge: che si intervenga sull’articolo 85 del Codice di Procedura Penale lì dove si dichiara impunibile chi non è capace di intendere e di volere.

In tale evenienza ci deve essere una capacità detentiva alternativa al carcere semplice, che rimuova efficacemente il pericolo di un potenziale assassino a piede libero semplicemente lasciato indisturbato ad  agire come meglio ritiene.

Troppo comodo scaricare le proprie responsabilità semplicemente nascondendosi dietro una vaga possibilità che l’individuo che ti vuole fare del male non è semplicemente punibile. Pertanto chiediamo una revisione di tale legge, la 85 del Codice Penale: chiediamo a gran voce  che se ne discuta in Parlamento e lì dove non sia possibile applicare la legge punitiva nei confronti del reato di stalking con dei correttivi di semplice detenzione che il legislatore suggerisca delle soluzioni che lascino le donne libere e non costantemente in pericolo di vita.

Affinché questa lunghissima catena di sangue si interrompa è necessario proporre e trovare soluzioni efficaci che tutelino la sicurezza comune e l’elemento più debole in questo caso le donne.

Questa petizione sarà consegnata a:  Ministro della Giustizia  Andrea Orlando