E’ ora di gettare qualche granello che inceppi, in qualche modo, il barbaro
meccanismo neoliberista. Dovremmo introdurre una qualche situazione di umanità
in questa società.

{“Su strade che nessuno ha mai percorso, rischia i tuoi passi, in pensieri che
nessuno ha mai pensato, rischia la tua testa.”
Odéon occupato, Parigi,maggio1968.}

Va per la maggiore, la lettura dell’attuale fase, peraltro vera, del {{distacco
tra economia finanziaria e economia reale}}.
Sul totale delle transazioni finanziarie quotidiane, su scala mondiale,
soltanto l’1% è dedicato alla creazione di nuova ricchezza. Il resto è di
natura speculativa.

Tutto questo è accompagnato dall’esplosione delle disuguaglianze e del ritorno
massiccio della disoccupazione e della precarizzazione, nonchè della povertà
che, in paesi come gli Stati Uniti, è nell’ordine di 80 milioni di persone,
almeno quelle che sono attestate sugli standard dei paesi africani, con un
crollo dell’attesa di vita e con l’impennata della mortalità infantile, sempre
a livello dei paesi africani.

Questo fenomeno si è spostato in Europa, a cominciare dall’Inghilterra,
contemporaneamente alla distruzione delle strutture di resistenza al dominio
del mercato: parlamenti, associazioni, partiti, sindacati, collettivi….

Tutto questo si è manifestato, in tutta la sua potenza, {{dopo la caduta del
muro di Berlino e la scomparsa dell’URSS.}}

E qui sta la responsabilità di quelle/i che, fino all’ultimo, hanno
accreditato quei sistemi come comunisti, invece di raccontare quello che erano
effettivamente, paesi a capitalismo di stato, trascinando nella loro sconfitta
l’idea di socialismo e di comunismo.

Perpetuando questo equivoco, come riflesso, hanno contribuito allo
{{smantellamento ideologico della destra tradizionale che aveva
nell’anticomunismo una sua base dottrinale}}.
Il neoliberismo si sta dispiegando, su scala planetaria , con decuplicata
energia. Il trionfo dell’economia di mercato con un suo tragico corollario di
pesante ingiustizia.

In questo contesto, le forze politiche tradizionalmente socialdemocratiche,
hanno occupato il posto che, una volta, era della destra, così come l’abbiamo
conosciuta in questo paese.

Non denunciare, ora e qui, questa {{mutazione genetica}} ha la stessa valenza e
avrà gli stessi effetti negativi che ha avuto non aver denunciato, a suo tempo,
l’essenza dell’Unione Sovietica.

Se non denunciamo questo, i danni che il neoliberismo porterà a questo paese,
a partire dalla distruzione dello stato sociale, {{saranno addebitati,sia pure
erroneamente, alla sinistra.}}

Già oggi, assistiamo alla disaffezione dalla politica, alla rinuncia della
conflittualità.
Il numero dei militanti politici è ridotto ai minimi termini, come mai in
passato. Si è propagato un enorme discredito nei confronti della politica,
intesa come un magma indistinto: {{il ritorno al qualunquista “la politica è
sporca”.}}

E’ ora di gettare qualche granello che inceppi, in qualche modo, il barbaro
meccanismo neoliberista. Dovremmo introdurre{{ una qualche situazione di umanità }}
in questa società.

Dovremmo impegnarci per {{la costruzione di un edificio concettuale da
contrapporre all’attuale modello dominante}}, all’ideologia neoliberista.
La costruzione di questo progetto non è affatto un’impresa facile perchè si
parte da una situazione di quasi “tabula rasa” e perchè si è ancora
suggestionati da partiti e partitini che si autopongono come di sinistra,
mentre sono la traduzione in politica del progetto neoliberista.

Non si tratta di trovare un progetto bello e fatto e impacchettato, ma {{un modo
di vedere e di analizzare la società }} che possa consentire nel tempo di
sconfiggere l’ideologia neoliberista con un’altra concezione del mondo.