Che ne è stato di quell’intento tutto femminile di regolamentare
l’immigrazione, favorendo da un lato l’immigrazione regolare e
scoraggiando l’immigrazione clandestina?Non da sole: oh, come ci sta a cuore! Cosa starà a cuore, al Pd: la
solitudine di noi donne? Ma certo! Camminando ieri 22 novembre 2008,
per le strade del centro di Roma alla Manifestazione delle donne contro
la violenza, mi sono fermata a guardare, colpita, una serie di
manifesti attaccati lungo il percorso, correttamente, negli spazi
consentiti:”{Non da sola}” e a fianco: {“Più prevenzione. Più solidarietà”}.
Più libertà.

Il 24 novembre giornata mondiale contro la violenza sulle
donne con Vittoria Franco e Walter Veltroni Lunedì 24 novembre ore
16,30 – 19,30 Roma, Teatro Centrale – via Celsa, 6 (Piazza del Gesù).
Partiamo dal luogo dell’incontro, Piazza del Gesù.
_ Prende il nome
dall’omonima chiesa dell’Ordine dei Gesuiti e la notorietà dal Palazzo
Cenci-Bolognetti che, dal 1942 al 1994, fu la sede nazionale del
partito della Democrazia Cristiana: davvero una piazza straordinaria.
C’era pure dappresso in quella piazza, un cestino della carta straccia,
nella controllatissima Roma, dove le Br lasciarono un volantino durante
il sequestro Moro e dove poche centinaia di metri più in là, fu
ritrovato anche il corpo, a via Caetani, vicinissima non solo a quella
del Gesù ma anche a via delle Botteghe Oscure, dove c’era il Pci…

Esamino meglio gli attori protagonisti della storica Giornata Mondiale:
{{la senatrice Franco}} è una garanzia come vuole il programma. A luglio
del 2007, presso la festa dell’Unità, sosteneva in un’intervista
rilasciata a Edoardo Semmola per Resistenza Laica: “Sto nel Partito
Democratico per renderlo più laico. Spogliamoci della non negoziabilità
dei valori e delle convinzioni”. E la memoria corre, non alla Rosy
Bindi, con la quale dialogò in quella Festa ma alla sua “compagna” di
partito, la signora Binetti, che con molta coerenza non si è mai
spogliata: lei si, previene qualunque “fantasia” di interruzione della
gravidanza e della vita.

Mentre aspettavo di riprendere lo spezzone del corteo delle donne di
Action, (presenti alla pari con donne migranti come l’ultimo giorno di
propaganda elettorale dello scorso aprile-le sole a contestare a Roma
l’Ultracorpo Ferrara) ho ripensato a questo altermondialismo,
pan-africanismo, internazionalismo della nostra opposizione che cura,
fa “ponti” nella realtà quotidiana in Italia.

E allora mi sono detta
come saranno messe oggi, queste donne migranti e viaggiatrici,
rispetto alla “solitudine”? Mi è apparsa la Turco: quella signora che
era in Piazza Navona, lo scorso 24 novembre 2007, che fornì ben altri
numeri da grattare e vincere, stizzita e fotografatissima star della
giornata, allora ministro della Salute, con le altre deluse senza
palco: Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna di Forza Italia ,
Giovanna Melandri allora ministro dei Giovani e lo Sport, passato a
certa Meloni e Barbara Pollastrini, che per Pari Opportunità, dovette
cedere il testimone a una del rigo-piano di sopra.

Torniamo alla Livia che creò tanti luoghi di prima accoglienza,
gratuiti e ospitali, per la prima volta nella storia della Repubblica,
insieme a nonno Napolitano con una legge che prende il loro nome nel 6
marzo del 1998, la n.40, detti Centro di permanenza temporanea
(all’articolo 12 della legge), per tutti gli stranieri “sottoposti a
provvedimenti di espulsione e o di respingimento con accompagnamento
coattivo alla frontiera non immediatamente eseguibile”.

Che ne è stato di quell’intento tutto femminile di regolamentare
l’immigrazione, favorendo da un lato l’immigrazione regolare e
scoraggiando l’immigrazione clandestina?
_ L’immigrata regolare può
affrontare il percorso di acquisizione della cittadinanza, configurato
dalla legge, facilmente?
_ Tale percorso è caratterizzato da una serie di
tappe verso l’acquisto dei diritti propri del cittadino pleno iure,
inclusivo del diritto al ricongiungimento familiare, del diritto al
trattamento sanitario e alla salute e del diritto all’ istruzione?
_ Quante e quali clandestine, diventano destinatarie di un provvedimento
di espulsione dallo Stato?
_ Le donne che arrivano sulle nostre coste, con imbarcazioni certo non da diporto,
sono dimuinite o aumentate?

Ma queste sono polemiche da basso cortile, a noi rinfranca sapere che
c’è, sempre e comunque, magari in Ombra piuttosto che in Onda, questa
attività febbrile: un bel servizietto domani al Tg del Lazio, per
ricordare che le donne del mondo non camminano da sole, se accompagnate da tutte queste donne, portatrici di istanze e progetti, pari opportunità e formazioni e con la perenne protezione dei loro compagni di partito, laddove le amministrazioni democratiche e condivise,
concedono loro, di governare e proporre.

Sarebbe interessante per noi donne, apprendere l’arte e la pratica
dismessa del fai da te, nel trovare casa, sanità, istruzione, lavoro:
forse”basterebbe” ascoltare le storie di quelle sconosciute
indispensabili migranti che spesso vivono nelle nostre case, siedono
sui mezzi pubblici se trovano un posto, vanno al mercato, al discount,
fanno fare la pipì al cane, puliscono deretani e bagni pubblici , a
volte subendo i bisogni ingovernabili maschili?

Faremmo bene a far accomodare a certe poltrone, solo per le
Giornate con Dedica, quelle e quelli che ricorderanno le morte, le
vittime e diranno: mai più sole! Ferme restando, per carità, le
Misericordine che si affannano a curare la Vita e il Movimento che la
finanzia …

Si accederà dunque al Teatro, centrale per eccellenza e a questa
ennesima “rappresentazione”, gratuitamente, senza Colloquio
Motivazionale di Orientamento.
_ Affrettatevi donne migranti e sorellanze
tutte, il Teatro sarà gremito di badanti, tate e serve di ogni colore e
di ogni parte del mondo: non più sole, non da sole, quì in Italia ma
accompagnate dal Pd.
_ Per chi dovesse rimanere fuori, può chiedere
“protezione e sicurezza”- “prevenzione e solidarietà” alla Rinnovata
Casa delle Libertà.