Non ci siamo risparmiate emozioni, oggi San Valentino del 2008. Ci
siamo volute un gran bene noi donne, conosciute e riconosciute, nelle
città.Io venivo dalla provincia di Viterbo, una di quelle che in totale ha
tre medici in un’ospedale, disposti a farti abortire. Vivo in una
regione, il Lazio, dove la Televisione di Stato al telegiornale
regionale del terzo canale, non ha fatto cenno della protesta delle
donne, che ha bloccato per due ore il centro della capitale. Hanno
raccontato di una fiaccolata di Alleanza Nazionale in un Municipio
romano, hanno intervistato quattro coppie di numero su Ponte Milvio
dicono innamorate, il conduttore di colore alla fine ci ha salutato in
modo diciamo a dir poco sbrigativo ed ambiguo. Poi alle 23, il dono di
Cristina Comencini, con il suo “In Fabbrica”.
_ Nel 1973, diceva
un’operaio ” la Rai tv dà una diversa rappresentazione delle nostre
lotte” , cartelli enormi nei cortei contro le canzonette…Sembra
impensabile oggi, una così profonda coscienza di classe.

E invece l’avevano anche quelle poco più poco meno mille donne che si
sono prese la strada dopo un passaparola in meno di ventiquattrore. Chi
comandava le forze dell’ordine, in assetto antisommossaa, ci ha
minacciate, di fotografarci e identificarci, noi siamo avanzate
compatte non per chiedere una legge ma per difenderla.

Il falso in bilancio non è più punito e la menzogna è autorizzata ad
oltranza in questo Paese, si inventano parole come feticidio,le si
ripetono, ci dibattono sopra e noi lì a lottare per non farci rubare
il diritto, quello per cui le altre, quelle degli anni settanta, e poi
ancora prima e dopo avevano lottato.Come in un continuum schizofrenico,
ci minacciano col sorriso, si abbracciano tra nemici, ci si scontra
tra compagni.
_ E noi donne lì, a fare da popolo della pace in tempi di
guerra, a subire i digiuni quaresimali a forza di chi fotte amante
consorte ed amico,facendosi il segno della croce, che è vincente.

Oggi abbiamo deciso insieme di andare avanti, in corteo: non so in
quali cassetti ed archivi finiranno le nostre immagini, come quelle che
ho guardato commossa ed incantata delle donne di ieri, dei loro
compagni, nelle immagini legate con amore dalla Comencini. Come le
nostre mani e i nostri ricordi e i sogni dei corpi e delle anime che
hanno gridato insieme la smisurata passione per la giustizia e la
libertà.

Si è ripresa la strada dove camminare, il blitz l’abbiamo fatto noi oggi: non è che l’inizio.