E’ stata autorizzata la manifestazione contro il razzismo prevista per oggi a Macerata, dopo il raid razzista di Luca Traini, che ha sparato contro alcuni migranti. «Non sussistono ragioni di ordine e sicurezza pubblica per un provvedimento di divieto», si legge in una nota della Prefettura di Macerata.

È così confermato il via libera alla manifestazione di domani, sottolineando che è stato concordato «un percorso che, pur non limitando il diritto di manifestare liberamente, non arreca grave disagio alla città già colpita dai recenti fatti di cronaca e dalle conseguenti polemiche». Il via libera, prosegue la Prefettura, è arrivato «a conclusione di un sereno e responsabile confronto» con i promotori della manifestazione che si sono impegnati «a garantirne il carattere pacifico».

Il corteo dovrebbe partire nel pomeriggio dai giardini Diaz, fare il giro delle mura della città e tornare ai giardini.

Vi proponiamo l’articolo di Oiza Q. Obasuyi  (Studentessa italiana di origine nigeriana a Macerata, studia Lingue) su Comune info

Uno. Innocent Oseghale, nigeriano, viene accusato dell’omicidio di Pamela. Ci sono ancora diverse indagini in corso e non si è ancora capito se sia stato lui ad ucciderla, si indaga su altri sospetti. Ciò non toglie la gravità del suo coinvolgimento e l’orrore della morte di quella ragazza e di come sia stato trattato il suo corpo.

Due. Poco dopo ecco che spunta Luca Traini, neofascista dichiarato che compra una glock e inizia a sparare neri a caso (e permettetemi di dire che c’è stata pochissima attenzione dei media nei confronti delle vittime, e lascio a voi i commenti) per le vie di Macerata. Indossa una bandiera italiana, arriva al monumento ai caduti della città, fa il saluto romano e poi, finalmente, viene arrestato dalla polizia. Dice di averlo voluto fare per “vendicare Pamela”. Finisce in galera con l’accusa di tentata strage con aggravante razziale.

Tre. Nel frattempo alcuni giornali fanno circolare la bufala del fatto che Traini fosse il fidanzato di Pamela e che quindi si trattava di un “delitto passionale”. La madre di Pamela smentisce il tutto dicendo che i due non si conoscevano.

Quattro. Poi ci sono quelli che lodano l’atto di Traini perché “poverino era esasperato e con l’immigrazione incontrollata può essere giustificato. E allora…”. Aggiungo che Forza Nuova vuole pagargli le spese legali. E io mi farei due domande.

Conclusione?

La conclusione è che ancora non ho capito il motivo per cui se uno straniero commette un reato, in qualche modo è anche colpa di quelli che hanno la sua stessa origine o la stessa melanina, senza alcuna distinzione.

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La conclusione è che ogni persona sana di mente condannerebbe ciò che è successo alla povera Pamela.

La conclusione è che ci sono un clima d’odio e una tensione da non sottovalutare, alimentati dai battibecchi in cui gli immigrati, gli italiani di seconda generazione, sono gli oggetti per ottenere i voti in campagna politica. Inoltre, a pare mio, si sottovaluta la crescente circolazione di idee sovversive e aggressive (ci sono gruppi segreti di neofascisti che pubblicano foto di armi e trattano Traini da eroe).

La conclusione è che non capisco perché ci siano persone che continuano a ribadire che chi ha le origini di Oseghale, debba prendere le distanze e vergognarsi. Io sono di origine nigeriana, quindi? Vergognarmi per cosa? Per un omicidio che non ho commesso e con cui non c’entro niente? Perché è questo ciò che pensava Traini, e che pensa chi lo considera un’icona, che siamo tutti “brutti cattivi e delinquenti”.

Quei ragazzi potevano essere studenti, potevano essere lavoratori, ma anche fossero stati richiedenti asilo, perché sarebbe stata colpa loro per la morte di Pamela?

Io condanno con tutta me stessa l’omicidio di Pamela, ma non mi assumerò mai la responsabilità per ciò che le è successo. Altrimenti bisognerebbe pretendere che ogni italiano bianco di questa penisola si vergogni e si autoproclami un malvivente per ogni mafioso che viene arrestato.

In tutto ciò, spero di vedere tante persone sabato 10 febbraio a Macerata (Manifestazione nazionale contro fascismo e razzismo).