Alla Biblioteca Rugantino, il giorno 27 gennaio scorso, Giornata della Memoria, è stato presentato il libro di Luce D’Eramo “Deviazione” da Daniella Ambrosino. L’attore Gabriele Geri ne ha letto alcuni brani.

La sala era affollata di ragazzi delle scuole e la testimonianza scritta degli anni giovanili della scrittrice ha riscosso attenzione ed emozione.
_ Scrittrice tormentata, solo dopo trent’anni riuscì a testimoniare la sua personale esperienza drammatica, fonte di informazione per chi come gli adolescenti oggi, si trovano ad affrontare un mondo difficile ed ambiguo, dove le guerre non sono finite e le notizie non sono mai chiare.

Nel 1943, in Germania, una giovane ragazza italiana fuggita dalla sua famiglia borghese e fascista, arriva come {{“volontaria†nei campi di lavoro nazisti per rendersi conto di persona se è vero quanto si comincia a sentire in Italia sui lager}}. Sperimenta così un’ indicibile mostruosa realtà dove, in nome di una ideologia aberrante che teorizza la supremazia di una razza, si commettono i peggiori crimini contro l’uomo. {{Tenta –inutilmente- il suicidio}} e viene quindi rimpatriata in Italia, ma giunta a Verona, alla prospettiva di rientrare nella sua famiglia borghese e fascista, getta i documenti e {{si fa arrestare dalle SS}}. Arriva così nell’inferno del campo di {{Dacau}} dove riesce a fuggire durante un allarme aereo ed inizia a vagabondare nella Germania ormai in fiamme. A Magonza, nel ’45 durante un bombardamento, lavorando con una squadra di soccorso, rimane sotto il crollo di un muro. Rimane tra la vita e la morte in un ospedale, combatte quella che crede la sua ultima battaglia; ma solo dopo tre mesi capisce quello che tutti, meno lei avevano capito, cioè che avrebbe passato il resto della sua vita su una sedia a rotelle.
_ Quella differenza nella dicotomia tra vivere e morire che lei non aveva mai considerato, nella sua folle corsa verso la scoperta di un mondo amato e odiato, di un’umanità capace delle peggiori azioni e dei sentimenti più sublimi.
Questa condizione fisica però non le impedì di sposarsi, avere figli e soprattutto continuare a scrivere tutta la sua voglia di vivere e di verità.

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