Le Donne in Nero di Bologna stanno organizzando come “donne contro la NATO” (womenagainstNATO) una manifestazione europea a Bologna (20 novembre) in relazione sia alle politiche di guerra sia alle spese
per la guerra, ricordando anche quanto dice Malalai Joya* “Il popolo afgano deve
attualmente difendersi da tre nemici : i Talebani, i Signori della guerra
che sono ancora al governo e le truppe di occupazione straniera.” Di seguito il volantino per la manifestazione.

{{ Le donne dicono No alla Nato}}

{{Un anacronismo della Guerra Fredda …}}
_ La Nato è stata fondata da Stati Uniti, Canada, Regno Unito e altri 9 paesi dell’Europa fra cui l’Italia come alleanza contro i paesi del blocco sovietico. L’Unione Sovietica è crollata nel 1990 ma la Nato è ancora qui e si è espansa, inserendo paesi dell’Europa centrale e orientale e dei Balcani.

{{… che diventa sempre più grande}}
_ Attualmente i membri della Nato sono 28 e c’è il tentativo di aggiungere Finlandia, Svezia, paesi del Mediterraneo, del Nord Africa e stati arabi. Il Medio Oriente, compreso Israele, è nei suoi orizzonti.

{{… contraria ai principi delle Nazioni Unite}}
_ I Segretari Generali della Nato e dell’Onu hanno firmato una Dichiarazione Congiunta di Cooperazione, senza autorizzazione dell’ONU. Ciò mette in pericolo l’indipendenza dell’Onu e la possibilità di sostenere la legislazione internazionale.

{{… una forza sempre pronta alla guerra}}
_ La Nato ha combattuto guerre fuori dei propri confini, in Kosovo e ora in Afghanistan e sta diventando sempre più una minaccia per la pace mondiale. I tre quarti delle spese mondiali militari sono effettuati dai paesi NATO.

{{… è un bunker nucleare}}
_ La Nato controlla oltre 11.000 testate nucleari inglesi, francesi e statunitensi, dislocate in varie località europee fra cui l’Italia con 90 testate atomiche, in spregio al Trattato di Non Proliferazione Nucleare (1975) e alla raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare per rendere l’Italia zona libera da armi nucleari ignorate dal nostro Parlamento.

{{Perché le donne protestano contro la Nato}}
_  Nel nostro paese le spese militari per la Nato e non solo, sono sempre crescenti a fronte di una grave riduzione delle spese per i beni e i servizi primari necessari, incidendo anzitutto sulla vita delle donne . In un paese di catastrofi, terremoti e allagamenti come l’Italia si continua con un crescendo di militarizzazione invece di investire per una civiltà degna di questo nome come per la ricostruzione dell’Aquila.
_  Con le basi e le presenze militari aumentano lo sfruttamento sessuale e la violenza contro le donne. Ad esempio le guerre nei Balcani hanno prodotto una enorme industria del sesso e traffico di donne.
_  Le donne soffrono di più per gli effetti della guerra. Sono loro la maggioranza delle vittime civili, le rifugiate e le sfollate. Migliaia sono prive di mezzi di sopravvivenza come in Afghanistan dove oltre allo spreco di risorse per una guerra di cui non si conosce né il senso né il fine, si porta distruzione e morte

Le donne non sono solo vittime, ma possono avere e hanno un ruolo chiave nella prevenzione dei conflitti, nella riconciliazione e nella costruzione della pace, sono comunque potenziali non ancora valorizzati appieno. Non riconosciamo alla Nato alcun ruolo per la nostra sicurezza, La vera sicurezza deriva da negoziati pacifici e dalla composizione nonviolenta dei conflitti.

{{Perché le donne protestano oggi}}
_ Nel Vertice della Nato che si tiene {{dal 19 al 21 novembre a Lisbona sarà adottato un nuovo Concetto Strategico}}. Impegnerà nuovamente la NATO nelle strategie che ci preoccupano e fra l’altro dovrebbe essere ratificata la decisione di trasferire ad Aviano (nel Veneto) e in Turchia tutte le testate nucleari USA sparse in Europa. Mentre il governo turco pone per lo meno delle condizioni, il governo italiano si adegua in silenzio.
_ Anche in decine di altre città, in Italia e in Europa, oggi protestiamo contro la Nato e le sue politiche sempre più minacciose. L’esportazione di armi, gli armamenti nucleari, le basi militari, e la sudditanza agli interessi USA sono tutti inquadrati nella Nato.

Conoscendo dalle donne afgane le sofferenze causate dalla guerra, a nostro e a loro nome chiediamo con forza il ritiro delle truppe italiane e di tutte le truppe dall’Afghanistan.

{{20 novembre 2010 Piazza Ravegnana dalle ore 17}}

{{Donne in nero e non solo di Bologna}}

link per volantino: [http://donneinnerobologna.blogspot.com/->http://donneinnerobologna.blogspot.com/]

per sapere chi è Malalai Joya, deputata afghana regolarmente eletta ed
espulsa dal parlamento dai signori della guerra che accusava, visitate il
blog:[http://malalaijoyaitalia.blogspot.com/->http://malalaijoyaitalia.blogspot.com/]