Il regista Douglas Sirk è stato un grande specialista del melò recitato da grandi star del firmamento hollywoodiano – Lana Turner, Rock Hudson, Jane Wyman tra le più celebri. Storie di emozioni mal celate e passioni divoranti, confezionate con grande cura, che ancora entusiasmano il pubblico femminile dai capelli bianchi. Ma è bene ricordare che i film di Sirk sono stati anche dei grandi veicoli di idee antirazziste e anticonformiste. Basti pensare a {{{La magnifica ossessione}}} (1954), e a {{ {Lo specchio della vita} }} del 1958 con Lana Turner e John Gavin

Negli anni della guerra fredda e del codice Hays, quando tante giovani donne intelligenti e benestanti, con un buon livello di educazione superiore (vi ricordate {{ {Mona Lisa smile} }} del 2003, con Julia Roberts?), avevano matrimonio e figli come principale obiettivo della propria esistenza, Sirk diventò un coraggioso paladino della crociata antimoralistica e antiperbenista. Come dimostra { {{Secondo amore}} }, del 1954.

Il film non ha la complessità narrativa de {{ {Lo specchio della vita} }} , ma è forse uno dei più espliciti tentativi cinematografici di attaccare la morale corrente, scegliendo come nodo conflittuale della trama l’amore tra una vedova quarantenne benestante e un uomo di dieci anni più giovane, figlio del suo ex- giardiniere.
_ La protagonista, Carrie – una Jane Wyman malinconica e poco espressiva – vive nella bella dimora in una piccola cittadina pettegola e conformista del New England; passa il proprio tempo a occuparsi della casa, ormai svuotatasi dopo la morte del marito, mentre i figli studiano al college.
_ Prende parte ad attività assistenziali; frequenta occasionalmente i circoli locali che contano, pressata dall’amica (Agnes Moorhead) che la spinge a distrarsi e a trovarsi un nuovo compagno di vita tra le conoscenze comuni; in particolare un noioso e ipocondriaco anziano vedovo che le fa una garbata corte.

Quando il film comincia, un uomo alto e robusto sta potando gli alberi del giardino; quando lo vediamo in viso ci compare Ron, un giovane Rock Hudson, all’epoca icona camp in splendida forma. Lei lo invita a favorire un leggero lunch all’aperto; lui in principio esita ma poi accetta volentieri. Si capisce subito che tra i due corre una prima ondata di reciproca attrazione. Ron è il figlio del vecchio giardiniere, che nel paese ricco di opportunità per chi vuole emergere, ha studiato diventando esperto di boschi e di pini. Ha un’anima sensibile a tutte le manifestazioni della natura incontaminata e invita Carrie ad andare da lui per ammirare una particolare specie di albero e mostrarle il proprio rifugio in un vecchio mulino risistemato con rusticana sobrietà sullo sfondo di cime innevate.

Lei è conquistata dal silenzio e dagli spazi aperti, accetta volentieri la corte discreta ma sincera, conosce gli amici di lui – idealisti intelligenti, allegri e alla mano, una specie di comunità post-emersoniana e pre-hippie – e vorrebbe allontanarsi velocemente dalla esistenza precedente per iniziarne una del tutto diversa. Fa capire ad amici e familiari che ha avviato una relazione col giardiniere suscitando la disapprovazione generale. I figli la ricattano affettivamente con la scusa che il disonore della sua relazione ricadrà sul loro avvenire in costruzione; l’idea che lei abbandoni la casa avita e lussuosa per un vecchio mulino appena ripulito li scandalizza.

Uno degli spunti più indovinati del film riguarda quella che fin dal principio, prima un’amica e poi il figlio, avevano pensato potesse rappresentare la soluzione ideale per risolvere la solitudine della protagonista: l’acquisto di una televisione, panacea di ogni conflitto interiore e compagna ideale di ogni vedova che si rispetti. Carrie rifiuta di comperarla, ma i figli gliela regalano per Natale. Il volto di lei che si specchia sullo schermo con un’espressione di orrore, è una delle immagini indimenticabili del film.

Il finale, con la coppia felicemente ricongiunta, è accolto con sollievo da chi, come noi, da sole davanti al televisore, ha seguito con trepidazione le vicende dei due innamorati.