“Mai più donne invisibili”, “Mai più italiane ‘portatrici d’acqua’”, “Mai più maternità e paternità penalizzate”: questi gli obiettivi di leggi, norme e misure che venogno richieste al Presidente del consiglio, ai Presidenti di Camera e Senato, alle Ministre del lavoro e degli interni, al Ministro per i rapporti con il Parlamento La Rete per la Parità, che riunisce 16 associazioni e 7 Università che operano a livello nazionale per la parità uomo-donna, ha seguito con vivo interesse le vicende che hanno portato al nuovo Governo ed esprime grande soddisfazione per i segnali di effettiva attenzione alla condizione delle donne.

Rete per la Parità chiede 3 Leggi a costo zero con una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti, al Presidente del Senato Renato Schifani, al Presidente della Camera Gianfranco Fini, alle Ministre del Lavoro, Welfare e Pari Opportunità Elsa Fornero, dell’Interno Maria Cancellieri, della Giustizia Paola Severino ed al Ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda.

“Queste tre leggi – afferma {{Rosa Oliva}}, Presidente della Rete per la Parità – incidono positivamente sulla situazione delle donne e di conseguenza sullo sviluppo economico del nostro Paese. La nostra associazione dall’inizio si è concentrata su questi temi, peraltro già oggetto di proposte in Parlamento anche di iniziativa popolare. Azioni positive – sottolinea Rosa Oliva – che non pesano sul bilancio dello Stato, sono di veloce esecuzione e possono contribuire alla parità uomo-donna.”

Legge a costo zero {{Mai più donne invisibili}}
_ Norme che eliminino l’anomalia mediatica che mina la nostra democrazia e diano visibilità alle donne vere, anche in occasione delle campagne elettorali (cosiddetta par condicio di genere) e impediscano immagini lesive della dignità delle donne. Obbligo per legge del doppio cognome alle figlie e ai figli (www.reteperlaparita.org/wp/?p=366).

Legge a costo zero {{Mai più italiane “portatrici d’acqua”}}
_ Col termine “Portatrici d’acqua” si allude alle donne presenti nelle liste al solo fine di portare voti ai candidati uomini. Si chiedono norme di garanzia di genere previste e legittimate dagli artt.51 e 117 della Costituzione italiana e dall’art. 23 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, (Nizza – 2000). Misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato, applicate a qualsiasi sistema adottato nelle leggi elettorali nazionali, regionali, provinciali e comunali (si veda l’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria di Noi Rete Donne www.womenews.net/spip3/spip.php?article9356 ).

Legge a costo zero {{Mai più maternità e paternità penalizzate}}
_ Una legge che impedisca licenziamenti mascherati da dimissioni, come chiesto con le petizioni della Rete per la Parità presentate alla Camera il 30 giugno 201 e al Senato il 6 luglio 2011, che contengono anche le possibili soluzioni tecniche. Allo stato attuale le lavoratrici e i lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato, e soprattutto le donne, vivono il ricatto dell’assunzione condizionata alla firma di una lettera di dimissioni con data in bianco. Questa delittuosa e diffusa pratica condanna al precariato anche chi ha un contratto a tempo indeterminato ed elimina ogni diritto della lavoratrice e del lavoratore, compresi quelli che tutelano la maternità e la paternità. (htpp://www.reteperlaparita.org/wp/?p=306)

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