Per Vittoria
Massimo CAMPIGLI – Pittura – DONNE CHE SALUTANO

Desideriamo condividere con tutte voi le parole che Valentina Sonzini una componente del coordinamento nazinale, ha voluto dedicare a Vittoria -dopo il suo avvicendamento da responsabile nazionale e successiva nomina in coordinamento e segreteria-, certe che in esse tante di noi si possano riconoscere.

 Cara Vittoria, non ti libererai facilmente di noi, perché noi non intendiamo liberarci di te!

Con grande affetto, un abbraccio collettivo

 

Lettera

Nell’UDI siamo tante, veniamo da posti diversi, da percorsi ed esperienze diverse. Se stiamo insieme è perché sappiamo che il riconoscimento fra donne – delle loro necessità e bellezza – è la matrice unica e propulsiva dell’agire femminista. Il riconoscimento fra noi è stata la cifra di una comune appartenenza che ha travalicato il personale, smussato le incomprensioni, guardato al particolare quando la politica lo richiedeva.

E’ stato un percorso di comprensione, aiuto, ricerca voluta dello stare insieme: lo sguardo comune ha aperto orizzonti inediti di azione, sgomberato il campo dai fraintendimenti, e ha aperto alla interpretazione di un presente a tratti poco avvincente, ma comunque sempre articolato, dell’universo femminile.

Cara Vittoria, non è stato un caso percorrere insieme questi anni. Non è stato un caso sedersi allo stesso tavolo, lasciare in disparte la propria vita per trasformarla in un lessico famigliare.

Guardiamo alle campagne che abbiamo fatto, alle tracce evidenti che tu e Laura avete lasciato nel vissuto della nostra associazione, come a testimonianze tangibili di un operato ricco, vivo, presente.

Non è corretto parlare di eredità, ma la genealogia fra noi ci impone quel riconoscimento doveroso che si tributa a chi, nell’evidenza, ha sempre la parola più giusta, più pertinente, meglio detta delle altre. La tua capacità politica ha rivestito il tuo ruolo di una unicità che sarà difficile dimenticare. La tua capacità di intessere relazioni, creare pensiero, guardare all’altro intorno a noi ha contribuito a tributare all’UDI quella legittimazione che ci fa essere ancora, compiendo più di settantanni, protagoniste della lotta femminista in Italia. Se è alle donne che guardiamo, è indiscutibile che il valore con il quale continuiamo ad essere un riferimento anche per le istituzioni, certifica che la nostra parola politica ha un peso forte, essenziale nel dibattito che si dipana intorno alle questioni che occupano e che riguardano il femminile di questo Paese.

Cara Vittoria, un grazie è troppo poco per colmare il debito contratto nei tuoi confronti; a questo bisognerebbe aggiungere l’abbraccio della sorellanza, la pacca sulla spalla della condivisione, il sorriso grato dell’amicizia. Se è vero che siamo tutte sorelle, è pur vero che alcune di noi, piano piano, rivestono, anche per volere delle altre, i panni della madre che conforta, sostiene, indirizza, sgrida. La madre che ride con te, che ti tiene la mano quando serve e che, quando serve, lascia che tu viva da sola il tempo mutato dei ciliegi in fiore.

Verso nuove battaglie, ancora insieme.

Valentina Sonzini