Una lettera-appello, “nata una mattina di febbraio quando, stanche di lamentarci tra di noi, – dicono le prime quattro firmatarie nell’inviarlo – abbiamo deciso che era tempo
di farci sentire. Se ti sembra che abbia senso, se sei d’accordo, firmalo!”
Ci siamo stufate di sentir dire con un sorriso sornione alla radio e alla
televisione, al bar e in farmacia: e che sarà mai? Ci sono cose peggiori… I
santi peccano sette volte al giorno… Chi è senza peccato scagli la prima
pietra…

In questi giorni ci siamo chieste: ma ci sono degli italiani che non la
pensano così? Ci sono degli italiani che considerano offensivo trattare una
donna come un oggetto di scambio, o ormai la pensano tutti così? Così abbiamo
pensato di lanciare un appello alle candidate e ai candidati di sinistra: {{per
poterci fidare di loro, per poterli votare, esigiamo che si schierino.}}

Chiediamo che tra i primi punti del programma politico dei candidati di
sinistra venga inserita una dichiarazione semplice, chiara e forte: {{io non
considero normale che le donne siano trattate come merce di scambio nelle
relazioni personali e professionali, nella politica, nella comunicazione}}. Uno
spartiacque fondamentale in questi tempi gelatinosi, in cui l’immagine della
donna sembra aver percorso a ritroso sentieri che si credevano ormai superati,
in cui si guarda con malcelata simpatia e arrogante indulgenza agli
atteggiamenti maschili più retrivi e degradanti verso le donne.

{{Non è più una questione di costume: è una questione di sostanza.}}

Le donne sono oltre la metà dell’elettorato, e hanno diritto di sapere da che
parte stanno le persone che aspirano a rappresentarle.

Le promotrici:
{{ Serena Perrone Capano, Maria Teresa Carbone, Silvia Nono, Adriana Valente}}

Per aderire: [www.nonconsideronormale.com->www.nonconsideronormale.com]
_ Sul sito troverai la lista delle firme, la lista dei candidati che hanno aderito, e altre informazioni.
_ blog: nonconsideronormale.blogspot.com
_ Su Facebook esiste un gruppo che si chiama “Io non considero normale”.