Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto di aprire il suo discorso in occasione dell’8 marzo con una lista di nomi di donne uccise: “un fenomeno impressionante – quello dei femminicidi (ndr) – che scuote e interroga la coscienza del nostro Paese.”

Sono stati importanti i passaggi del suo discorso nei quali ha notato che “a volte anche le leggi possono non bastare se non si lavora per costruire una diversa coscienza civile.” E ancora: “”Il rispetto verso le donne conosce molte declinazioni. Sul piano del linguaggio, innanzitutto. Dobbiamo respingere le parole di supponenza, quando non di odio o di disprezzo verso le donne. Parole che generano e alimentano stereotipi e pregiudizi ottusi e selvaggi, determinando atteggiamenti e comportamenti inaccettabili”.

Presente e pressante anche il richiamo alle difficoltà create dalla pandemia al lavoro femminile e “all’odioso ma diffuso fenomeno delle dimissioni in bianco”, fino a parlare, a proposito dell’esclusione delle donne dalla gestione del patrimonio comune, di “violenza economica”. Sottolineati anche i dati dell’occupazione femminile paurosamente diminuiti e la necessità di politiche di welfare e di pari opportunità.

Nel discorso per l’8 marzo, il presidente ha quindi toccato, declinandoli come è ovvio nella sua cultura e sensibilità, tutti i temi concreti che fanno della Giornata internazionale della donna una occasione di cambiamento e non una celebrazione retorica.

Qui sotto è possibile ascoltare per intero il discorso.