La Consulta dei Consultori Familiari di Roma riunita in Assemblea in data 5 giugno 2014 ha approvato all’unanimità il seguente documento, a commento del DCA n. U00152 del 12/05/2014, che vuole essere l’ espressione delle esigenze e delle istanze di chi quotidianamente si trova a gestire – con risorse umane, materiali e logistiche precarie – interventi di prevenzione e di promozione della salute e a rispondere alle richieste delle donne e degli uomini nei consultori di Roma.In merito al Decreto del Commissario ad acta n. U00152 del 12/05/2014 avente per oggetto “Rete per la salute della donna, della coppia e del bambino: ridefinizione e riordino delle funzioni e delle attività dei Consultori Familiari regionali. Tariffa per il rimborso del Parto a domicilio, ad integrazione del Decreto del Presidente in qualità del Commissario ad acta n. U0029 del 01/04/2011” la Consulta dei Consultori del Comune di Roma, come già fatto in presenza di altre proposte di legge regionali sulla stessa materia, intende ribadire che i CCFF del Comune di Roma e della Regione Lazio non hanno bisogno di nuove “ridefinizioni” di funzioni e compiti, ma solo di {{vedere applicata pienamente la normativa in vigore}}:
· la legge istitutiva n. 405/75 e la Legge della Regione Lazio n. 15/76 (ritenuta da molti una delle più avanzate in Italia fra le leggi regionali istitutive dei CCF) perché nella definizione delle finalità e attività coniuga pienamente l’approccio sanitario a quello sociale
· il Progetto Obiettivo Materno Infantile (a cui tutti i Piani Sanitari nazionali e regionali correttamente fanno riferimento) che, oltre a ribadire il metodo di lavoro indica le aree di applicazione, fornisce obiettivi, azioni e indicatori che permettono la piena realizzazione delle finalità delle leggi suddette e la misurazione dei risultati.

La Consulta non ritiene quindi utile soffermarsi in questa sede sui singoli aspetti del testo in oggetto in quanto {{i contenuti non sono soltanto discutibili sul piano ideologico e tecnico, ma contrastano palesemente con la normativa vigente. }}
Chiediamo invece che {{la Regione Lazio traduca in termini concreti l’interesse per le attività dei consultori}} che ha manifestato attraverso la pubblicazione del Decreto, chiarendo:
{{1)}} come intende raggiungere il risultato indicato nel DCA n. 480/2013, che da una parte afferma di voler arrivare nel triennio 2013-2015 ad “un rapporto fra n. consultori familiari presenti e previsti dal fabbisogno non superiore ad uno scostamento del 20%” rispetto allo standard che è di 1 CF : 20.000 abitanti per le aree urbane e di 1 CF : 10.000 per le aree extraurbane, e dall’altra prevede una costante riduzione degli stanziamenti in bilancio per i consultori nei prossimi anni;
{{2)}} a fronte delle necessità di riduzione della spesa, quali risorse verranno stanziate e quali saranno le priorità per l’adeguamento delle sedi, per il completamento/ampliamento degli organici, per l’ampliamento dell’offerta dei servizi e degli orari di apertura;
{{3)}} quale cronoprogramma si intende definire per vincolare le amministrazioni all’attuazione del piano;
{{4)}} quali vincoli e sanzioni sono previsti per le Direzioni Generali che non ottemperano al piano definito;
{{5)}} quali saranno le iniziative di formazione e aggiornamento del personale consultoriale perché sia rispettato il modello operativo delineato nella normativa, valorizzando la messa in comune delle “buone pratiche” già realizzate, investendo sul piano della promozione della salute e della prevenzione, promuovendo la interdisciplinarietà e contrastando logiche di categoria professionale che causano conflittualità e riducono l’efficacia dell’azione consultoriale;
{{6)}} quale intervento di riorganizzazione dell’assistenza Ospedaliera e Territoriale si intende promuovere nel definire reti e percorsi per rispettare i criteri di appropriatezza e di continuità delle cure e garantire costi più bassi e chiarezza dei ruoli e funzioni dei diversi servizi sociosanitari.

La Consulta ritiene che il decreto in oggetto non risponda alle {{esigenze di promozione della salute e alle attese delle donne e degli uomini}} ai quali sono rivolti i CCFF e delle operatrici/operatori che vi lavorano, pertanto chiede che venga abrogato il decreto in oggetto e che si diano risposte concrete ai problemi che impediscono la piena attuazione delle potenzialità dei consultori per promuovere e tutelare la salute sessuale e riproduttiva delle donne e delle coppie.

Roma, 5 giugno 2014

consultoriroma@gmail.com
tel. 3803273546 Presidente