Dopo i tre ultimi femminicidi, l’Associazione Volontarie del Telefono Rosa Piemonte (Onlus) sollecita interventi urgenti affinché supporti minimi necessari impediscano la chiusura dei servizi che operano già sul territorio
{{
alla c.a. del Sig. Presidente del Consiglio On. Enrico Letta
_ alla c.a. del Sig. Presidente del Senato Sen. Grasso
_ alla c.a. della Sig.ra Presidente della Camera On. Boldrini}}

Illustrissimi Sigg. Presidenti.

Contestualmente alle notizie di altri tre femminicidi nell’arco di poche ore, intorno al 2-3 maggio 2013, e ai pareri degli opinionisti che, anche in una trasmissione televisiva di prima serata, criticano l’uso del termine {{femminicidio }} o, negli stessi ambiti, sostengono che in fondo sono le stesse imprudenze delle donne a causare la loro orribile morte, in mancanza di una censura che sia morale più che legale o massmediatica, riteniamo doveroso sostenere in brevissima sintesi alcuni punti essenziali.

{{1. Non possiamo attendere il cambiamento delle opinioni, dei giudizi o dei pre-giudizi}} per modificare l’atteggiamento nelle relazioni tra maschile e femminile tale da diminuire l’impatto di aggressioni con esiti mortali nei confronti di decine, centinaia e migliaia di donne, solo in Italia;

{{2. Non possiamo attendere cambiamenti generazionali}} fin quando non saranno proposte iniziative serie e continue di formazione nelle scuole, negli ambienti educativi e nelle stesse famiglie;

{{3. Possiamo però intervenire immediatamente }} dove le associazioni di genere e i centri antiviolenza nulla più possono a causa del costante taglio ai contributi, ai finanziamenti diminuiti o cessati o anche dove la sopravvivenza stessa dei centri è messa a rischio dalla mancanza di ogni forma di finanziamento.

Non occorrono finanziarie o provvedimenti impopolari: non servono leggi (che già esistono) o radicali interventi.

Occorre soltanto che la grande mobilitazione delle donne, delle volontarie, dei centri e dei servizi che sul territorio contrastano ogni giorno la violenza di genere sia {{supportata quel minimo necessario }} affinchè i servizi non chiudano, gli sportelli non diminuiscano gli orari e la sinergia tra forze dell’ordine, servizi del territorio e associazioni e i professionisti che operano nel contrasto alla violenza siano messi nelle condizioni di mantenere il loro impegno e lo sforzo di analisi, osservatorio e quando possibile di prevenzione della violenza. Così come occorre che tutti, uomini e donne, siano autorevolmente chiamati ad interiorizzare e ad esprimere e diffondere con ogni mezzo il valore primario ed essenziale del rispetto della vita umana e dell’incolumità fisica e psichica delle persone: obiettivo culturale alto ma irrinunciabile a basilare contrasto di ogni barbarie.

Grate per l’attenzione che le SS.LL. potranno dedicare alla nostra richiesta, convinte, nella sintesi, di aver sostenuto i pochissimi punti vitali del nostro agire, restiamo in attesa di un cenno di riscontro e se possibile di una posizione sicura, certa e definitiva del contrasto che anche gli Organi Istituzionali possono garantire non solo per i diritti delle donne, ma per la loro stessa vita.

Con i più doverosi ossequi.

Firmato Telefono Rosa Piemonte

Torino, 04.05.2013