Kelly Echeverry Alzate, giovane “messaggera” della Ruta pacifica delle donne colombiane, è a Napoli dal 28 Gennaio, ospite delle Donne in Nero e dell’UDI di questa città. In una serie di incontri testimonierà della condizione delle donne e della violazione dei diritti umani in quel Paese. Di seguito il comunicato che La Ruta Pacifica delle donne di Colombia, le avvocate dello studio Coccia, Udi di Napoli, Donne in Nero di Napoli hanno diffuso in merito all’attivazione di un progetto di sostegno reciproco sul tema della violenza contro le donne.Nel corso degli incontri programmati per la visita in Italia della rappresentate della Ruta Pacifica de las Mujeres de Colombia si è tenuto a Napoli, presso lo Studio Coccia, un tavolo di lavoro per attivare il sostegno reciproco tra le donne Colombiane e quelle di Napoli, già impegnate nella scrittura e la promozione di una legge organica contro le violenze sessuate.

Al temine dei lavori è stata avviata la stesura di {{un’intesa}} che prevede il lancio di una petizione per l’applicazione delle risoluzioni ONU sulla violenza sessuata negli stati membri e nei trattati commeciali e politici, e che prevede l’invio di osservatori legali esperti in diritto internazionale durante lo svolgimento di processi per stupri, femminicidi o violenze particolarmente significativi, per la posizione di potere dell’autore del crimine-

La legge Colombiana, quella proposta in Italia come quella vigente, se confrontate tra loro presentano{{ straordinarie analogie}}, in ragione del fatto che le vittime ovunque sono colpite e minacciate dallo stesso crimine. Straordinarie analogie ci sono nella cattiva applicazione delle norme nei tribunali e nelle Istituzioni Colombiani e nei tribunali e le Istituzioni Italiani. Straordinarie analogie, ancora, nell’inerzia dei due Stati nell’affrontare il problema, o forse nella sostanziale convenienza a non affrontarlo.

{{Il femminicidio}} e tutto quanto lo precede, in Colombia è {{un’arma che perpetua la guerra,}} ma che non è causata dalla guerra. La guerra è la croce di tutti: donne e uomini di tutte le età. Ma accade in quella tragedia che le donne siano vittime di altre vittime, e quando l’uso delle armi fa cadere ogni regola e crea quella confusione propizia a nuove ingiustizie, le donne sonoi soggetti da sacrificare per primi.

Nella “pacificazione armata” che attualmente vive il paese, il governo tollera la perpetrazione delle violenze: ora come strumento di moderazione delle richieste dei diritti da parte delle donne. In questa situazione, complicata da {{un quadro internazionale indifferente al rispetto dei diritti delle donne}}, e pronto allo sfruttamento di un paese ricco di risorse, è intanto cresciuta la consapevolezza della non negoziabilità dei propri diritti in donne di tutte le età. E’ il frutto di una militanza come quella delle donne della Ruta, capace di non distogliersi dai propri obettivi, e capace di offrire protezione e conforto alle vittime, nell’assenza dello Stato e nell’opportunistica dimenticanza internazionale.

Donne tanto lontane per distanza e per condizione da tempo sanno che la violenza può e deve essere eliminata dalla storia, ma che non sarà mai eliminata se gli Stati non saranno indotti a non tollerarla più dentro e fuori dai loro confini.

{{La Ruta Pacifica delle donne di Colombia, Le avvocate dello studio Coccia, Udi di Napoli, Donne in Nero di Napoli}}