La città è femmina quando accoglie, quando è plurale,
quando ha la consapevolezza che ogni cosa è la conseguenza di un’altra. La
città è femmina quando sta in allerta, quando non ha paura di credere in un
sentimento utopico, quando in essa la parola “libertà” risuona limpida,
cristallina.Queste sono alcune delle caratteristiche de [La Città di
Antigone->http://lacittadiantigone.blogspot.it/], un complesso progetto che è nato dalla collaborazione di
Vagamonde, associazione di Parma che da piu’ di nove anni si occupa di
promuovere i diritti di cittadinanza delle popolazioni migranti con
particolare attenzione all¹universo femminile, e Festina Lente Teatro, che
propone un teatro attento alla società, ai suoi cambiamenti.
_ Un teatro in
cui impegno artistico e impegno civile permettono di non sfuggire dalla
responsabilità del presente.
{ {{“La Città di Antigone”}} } sarà uno spettacolo teatrale, ma è molto di più.

Antigone ha disubbidito all’editto dello zio Creonte, re di Tebe, che ordina
di non seppellire suo fratello morto in guerra e rimasto insepolto fuori
dalle mura della città.
_ Prendendo le mosse dalla figura eroica di Antigone
come metafora della condizione femminile, nella prima fase del progetto sono
state intervistate circa cento donne migranti e native, donne impegnate, che
hanno lasciato una traccia nella città, donne che non fuggono alla
responsabilità del presente, attente alla nostra contemporaneità, Antigoni
del nostro tempo.

Cosa direbbe Antigone oggi se potesse guardare tutti i
diseredati dalla terra, tutti i dispersi senza nome? Corpi senza riscatto
depredati dalla dignità. Cosa direbbe Antigone intorno alle parole amore,
giustizia, ribellione, impegno, accoglienza, libertà?
_ Dal ricchissimo materiale raccolto in queste interviste è stata realizzata
una drammaturgia che verrà messa in scena da altre donne non professioniste,
che vivono la città, altre moderne Antigoni.

Partendo da un’idea di Andreina Garella regista di Festina Lente Teatro,
questo progetto è realizzato grazie al contributo di Coop Consumatori
Nordest – che tramite l’impegno diretto dei suoi soci da tempo sostiene
diverse attività culturali e sociali su tutti i territori in cui è presente
con la sua rete di vendita -, della Cooperativa Oikos e con la
collaborazione della Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici
Etnoantropologici di Parma e Piacenza e il patrocinio della Provincia di
Parma.

“Abbiamo interpellato Antigone – spiega la regista – e le abbiamo chiesto
il suo aiuto per indagare la città come spazio di convivenza e di
condivisione, dove ci si identifica e si cercano risposte, per riscoprire i
valori fondanti della città. Un luogo di relazione e di scambi, capace di
accogliere e di ospitare; un luogo privilegiato dove promuovere inclusione e
cambiamento, in contrapposizione alle ingiustizie, ai respingimenti, alle
prevaricazioni, alle negazioni delle libertà individuali, senza dimenticare
il rapporto tra etica e politica. La città è la casa della società, ne è in
qualche modo lo specchio, la proiezione”.

Festina Lente Teatro e Vagamonde da anni portano avanti progetti di teatro
responsabile rivolto alle donne migranti e native e, per questo, grande
importanza è stata data al coinvolgimento di diverse donne straniere.
_ “In
questi progetti – raccontano le donne di Vagamonde – dove i ruoli si sfumano
e si frantumano, si assiste a uno scambio di culture e di storie: le donne
migranti portano i loro sapori, i loro colori, le loro emozioni. Cerchiamo
un nuovo modo di vivere e condividere lo spazio; uno spazio che sia comune
dove potersi identificare traendo beneficio dalla stratificazione dalla
mescolanza e dalla pluralità”.

Significativa anche la scelta del contesto delle due rappresentazioni. Il 29
giugno alle ore 18 sarà l¹Eurosia di Parma ad accogliere lo spettacolo
diventando un luogo di forte caratterizzazione personale e collettiva, di
riflessione – ed emozione – proprio sui contenuti della partecipazione,
dell¹accoglienza e della condivisione.

Il 30 settembre alle ore 21, invece, prestigiosa cornice dello spettacolo
sarà il Palazzo della Pilotta, monumentale complesso di edifici con una
secolare storia che racconta le radici della città e che tutt¹ora continua a
essere un importantissimo spazio di incontro e di promozione culturale
cittadina.
_ Accompagnerà il progetto la mostra fotografica di Anna Campanini, che ha
ritratto tutte le {Antigoni } intervistate. Immagini di donne, cartoline di
luoghi dove il loro essere o agire si esprime.

Più che mai pertinenti, allora, in una città fatta di persone che non
vogliono essere {invisibili}, le parole di Calvino “{d’una città non godi le
sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua
domanda}” (Le città invisibili ­ Einaudi, 1972).

Per informazioni:

[http://lacittadiantigone.blogspot.it/->http://lacittadiantigone.blogspot.it/]
_[ lacittadiantigone@gmail.com->mailto:lacittadiantigone@gmail.com]