“Domani tutta la notte in Piazza castello! portate le tende!” è l’invito lanciato dal collettivo AlterEva a Torino nel quadro della tre giorni di mobilitazione delle donne per difendere il diritto all’autodeterminazione e per manifestare il proprio dissenso nei confronti delle scelte operate dalla giunta regionale: la delibera che prevede l’inserimento del Movimento Pro vita all’interno del consultori e ospedali e la proposta di legge n 160 del 14 settembre 2011 di riforma dei consultori.L’assemblea pubblica del {{ 19 ottobre a Palazzo Nuovo }} è stato il primo appuntamento e ha visto impegnate le studentesse e l’intero mondo della conoscenza insieme al personale dei consultori.

Il{{ 20 ottobre}} vengono coinvolti {{i poli scientifici per un pomeriggio di eventi }} nella facoltà di scienze Mfn.

Il {{21 ottobre le donne insieme ai collettivi studenteschi partiranno da Palazzo Nuovo per arrivare alle 17:00 in Piazza Castello}}{{, davanti al Palazzo della Regione, per lanciare un presidio notturno di donne e di uomini a difesa dei diritti e della salute delle donne.}}

Il presidio ospiterà le performance di gruppi musicali e darà spazio ai {{racconti delle donne}} che hanno autogestito e occupato i consultori. L’evento ha l’intento di costruire {{una notte di lotta e di testimonianza,}} coinvolgendo la cittadinanza a difesa della tutela della salute delle donne, della libertà di scelta e della laicità: al fine di ricordare al governo della regione che in gioco ci sono i diritti fondamentali sanciti nella nostra costituzione.

{{Cosa è successo}}

A {{novembre 2010}} la giunta Cota ha approvato una delibera che consente {{l’inserimento del movimento “pro-vita” all’interno di ospedali e consultori pubblici}}.

La Casa delle Donne di Torino ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.

Il 15 luglio 2011 il TAR ha annullato la delibera.

Dopo 4 giorni Cota ha emesso una nuova delibera pressoché identica alla precedente.

{{Cosa succederà}}

Il 14 luglio viene presentata la {{proposta di legge “ norme e criteri per la programmazione, gestione e controllo dei servizi consultoriali}}”

Si specifica che la famiglia deve essere fondata sul matrimonio tra uomini e donne…..precisazione superflua oltre che discriminatoria

Si specifica che la regione tutela la vita nascente come membro della famiglia ..cosa vuol dire lo sa solo il buon dio…

Si specifica che i consultori hanno la funzione di preparare la coppia al matrimonio e di rispetto della vita fin dal concepimento …{{e la salute delle donne?}}

I consultori familiari tutelano la vita umana per evitare che l’aborto sia usato come mezzo di controllo e di limitazione delle nascite.

Per ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza devi firmare un atto ed essere schedato.

Se il tuo medico ti fa l’impegnativa, in ospedale ti devono mandare in consultorio perché devi obbligatoriamente parlare con loro e firmare “il foglio di via” per l’interruzione volontaria di gravidanza.

Il personale è autorizzato a mandare via i parenti e gli intimi se le consigliano di interrompere la gravidanza, in modo che i volontari possano parlarci privatamente

Se decidi di portare avanti la gravidanza ti aiutano economicamente e preparano un “progetto educativo” per il futuro figlio, ma se la madre non firma il progetto non avrà il contributo economico……

I consultori stipulano con i Centri di Aiuto alla maternità e alla Vita nascente accordi che consentano la presenza dei volontari dei Centri presso i locali dei Consultori

{{Collettivo AlterEva}}

altereva.torino@gmail.com, www.altereva.org/it

tel- 366 707 89 29