Alcune donne hanno raccontato di aver subito stupri di gruppo nell’ovest del paese, nel gennaio 2011. Sono state stuprate all’interno delle loro abitazioni, di fronte ai loro figli, o mentre andavano al mercato. Testimoni oculari hanno riferito di aver visto uomini che nelle strade hanno picchiato e ucciso deliberatamente.Una missione di ricerca di Amnesty International, appena rientrata dalla Costa d’Avorio, ha reso noto che sia le forze vicine al presidente uscente Laurent Gbagbo sia le Forze nuove, legate al presidente in carica riconosciuto dalla comunità internazionale, Alassane Ouattara, hanno commesso violazioni dei diritti umani, compresi stupri e uccisioni illegali.

I ricercatori di Amnesty International, durante la missione durata quattro settimane, hanno raccolto le testimonianze dirette delle vittime e le dichiarazioni di testimoni oculari.

Alcune donne hanno raccontato di aver subito stupri di gruppo nell’ovest del paese, nel gennaio 2011. Sono state stuprate all’interno delle loro abitazioni, di fronte ai loro figli, o mentre andavano al mercato. Testimoni oculari hanno riferito di aver visto uomini che nelle strade hanno picchiato e ucciso deliberatamente.

Si stima che 70.000 persone siano state obbligate a lasciare le loro case, sempre nell’ovest del paese, e abbiano trovato riparo in insediamenti o campi per rifugiati nei paesi vicini, mentre le tensioni tra vari gruppi etnici venivano esacerbate dallo stallo politico tra Laurent Gbagbo e Alassane Ouattara. Secondo quanto riferito dai residenti di alcune aree dell’ovest, gli attacchi erano mirati sulla base dell’appartenenza etnica e politica.

Nella città di Duékoué (500 km a ovest di Abidjan), decine di persone sono state uccise, diverse donne violentate e centinaia di case bruciate e saccheggiate.

Una donna ha descritto ai delegati di Amnesty International un attacco del 3 gennaio 2011:

“Sono arrivati di mattina presto… avevano coltelli e machete. Hanno sfondato la porta e mi hanno presa. I loro volti erano anneriti con del carbone. Non hanno detto niente, si sono lanciati su di me e mi hanno fatto delle cose orribili. Mi hanno stuprata in tre o quattro. Hanno bruciato la mia casa – la casa di famiglia – e hanno ucciso mio fratello. Hanno rubato tutto nel mio negozio e lo hanno bruciato. Siamo andati via il giorno stesso”.

Amnesty International ha sollecitato sia le forze di sicurezza vicine a Laurent Gbagbo sia le Forze nuove di Ouattara a dire in modo chiaro e pubblico che i diritti umani devono essere rispettati e che chiunque abbia ordinato o commesso violazioni o abbia mancato di prevenirle sarà chiamato a rispondere del suo operato.

Le forze di sicurezza devono anche rendere noto il luogo in cui si trovano coloro che sono spariti dopo essere stati arrestati e dare informazioni circa la loro sorte. Inoltre, occorre aprire un’indagine imparziale e immediata sulle gravi violazioni dei diritti umani riscontrate dalla missione di Amnesty International.

[Leggi il rapporto in inglese->http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/6%252F8%252F1%252FD.7658c476dc6bd68fb319/P/BLOB%3AID%3D4522]