Il parlamento catalano ha approvato all’unanimità la legge dei diritti delle donne a sradicare la violenza machista, che riconosce il diritto delle donne ad una efficace protezione e all’assistenza sanitaria ed economica. Uno degli aspetti più innovativi della nuova Legge è la creazione di un fondo di garanzia per la copertura degli assegni familiari stabiliti dai giudici al momento della separazione ma non onorati dagli ex coniugi.
Il fondo è stato finanziato con 24 milioni di euro per il 2008.
_ La legge impegna inoltre la Generalita catalana (il governo regionale autonomo) alla creazione di una rete di recupero integrale delle donne vittime di violenza.

La consigliera di Esquerra republicana Carme Capdevila ha sottolineato che la legge è parte della “concettualizzazione della violenza machista”, intesa come violenza fisica, sessuale, economica e psicologica, contro le . donne “manifestazione della discriminazione e della situazione di diseguaglianza” all’interno di un “sistema di relazioni di potere degli uomini sulle donne”.

Capdevila ha evidenziato come la legge, stabilendo la creazione di una rete di sostegno integrale, suppone un avanzamento importante anche per quanto riguarda l’individuazione di strumenti ad hoc contro la violenza di genere.
_ Inoltre, aggiunge la consigliera, la legge prevede delle misure specifiche per facilitare l’assegnazione di case alle vittime e sostegni per quanto riguarda la formazione professionale e scolastica (beneficio quest’ultimo esteso anche ai/alle figli/figlie) ma soprattuto prevede che la genralit catalana si possa costituire come parte civile nei processi per femminicidio o lesioni gravi.

La legge è stata approvata da tutti i gruppi presenti alla Camera Catalana, compreso il Partido Popular che, per voce della sua rappresentante Montserrat Nebrera, ha criticato la legge ritenendola troppo interventista ed ha auspicato che in futuro si applichino a pieno le leggi esistenti anziché continuare a farne di nuove.
_ Di parere simile il deputato Antonio Robles, che ha affermato che “non sempre il machismo può essere definito violenza”, dichiarando di “appoggiare la legge nonostante la sua scarsa universalità e l’abuso dell’ideologia più conservatrice del femminismo”.

Sicuramente sull’approvazione della legge, il cui dibattimento è stato seguito da numerosi gruppi femministi, ha influito positivamente l’ampio accogliemento dei molti emendamenti presentati dall’opposizione.

Da parte sua la Presidente dell’Institut Català de les Dones (ICD) ha evidenziato come la nuova legge sia la conseguenza di una vecchia domanda della società civile davanti alla piaga della violenza machista.
In questo paese “le donne hanno il diritto di vivere senza violenza e anche gli uomini” ha concluso.

{Traduzione di Cristina Papa}
– {{Fonte}}: www.redfeminista.org