Durante questo incontro per il 170° anniversario  della Dichiarazione dei Diritti delle donne e dei Sentimenti del 1848 (stesa da Elizabeth C. Stanton e Lucretia C. Mott e approvata, con Deliberazioni, in due Convenzioni Seneca Falls e Rochester)  Maria Paola Fiorensoli e Patrizia Costantini rivisitano oltre a questo  testo fondamentale del femminismo liberale americano anche la precedente Dichiarazione dei diritti della Donna e della Cittadina, di Olympe de Gouges.   Questi due documenti costituiscono la base, teorica e pratica, delle rivendicazioni frutto del protagonismo femminile in due Rivoluzioni (Francese e Americana).

Sulla piattaforma di Seneca Folls si sviluppò un movimento di donne, separatista, plurietnico e plurireligioso, che affrontò trasversalmente, in senso universalistico, il dibattito americano su temi ancora incidenti nell’oggi e dalle forti anticipazioni rispetto a quello europeo: immigrazione; rapporto cittadinanza/voto; rapporto cittadinanza/tassazione; estensione della cittadinanza alle donne, ai Neri e ai Nativi; omogeneità legislativa nel  Stato Federale rispetto ai diritti civili, al diritto di famiglia, alla maternità e al lavoro femminile; obbedienza /disobbedienza alle leggi se discriminatorie; pratiche non violente; condanna di ogni violenza; ecc., mentre diverse furono le posizioni interne rispetto all’interventismo in guerra.

Lo straordinario iter del movimento, che  parlò di libertà e di felicità e di cui Stanton e Mott furono l’anima, s’accompagnarono all’impegno in altre battaglie di civiltà: abolizionismo della schiavitù, moralizzazione dei costumi, lotta all’alcoolismo. Santon fu un’antesignana anche nel vegetarianesimo e nella lotta contro la crudeltà verso gli animali.

Stanton, con Susan B. Anthony, fondò le Figlie della Temperanza.  Si legge nel n. 1° del loro settimanale “The Revolution” (1° gennaio 1868): “La vera Repubblica. Gli uomini, i loro diritti, niente di più. Le donne, i loro diritti, niente di meno”.