Marina Terragni ci ha inviato una  mail girandoci quanto scritto da KATIA RICCI sull’importanza di un altro incontro dopo quello di Roma del 1 dicembre 2018

foto tratta dal blog di Pina Nuzzo artista femminista

Scrive Katia Ricci —- Sono molto contenta che dopo quello di Roma del 1 dicembre sia stato fissato un altro incontro nazionale per rilanciare l’agire e le parole delle donne impegnate nel cambio di civiltà. Come studiosa e appassionata di arte, sono particolarmente interessata alla riflessione sulla propria creatività fatta dalle donne fin dagli anni ‘70 modificando linguaggi e pratiche dell’arte per esprimere liberamente la propria singolarità in assoluta autonomia rispetto alla tradizione maschile, ai suoi canoni, riti e luoghi. C’è un pensiero sull’arte su cui stiamo lavorando come artiste, storiche, critiche e studiose per cogliere qual è il ruolo della creatività nelle nostre vite, nelle relazioni con altre e altri, come è cambiato il modo di ripensare la storia dell’arte se si mette in gioco la differenza femminile.

Voglio ricordare solo alcune tappe e luoghi di incontro e di riflessione, consapevole che molti altri sono al lavoro per il cambio di civiltà : Matrice, a cura di Donatella Franchi, per i Quaderni di Via Dogana in cui si dà conto dello straordinario apporto del femminismo nel ripensare il ruolo dell’arte e degli spazi e luoghi gestiti da donne che sono punti d’incontro tra pratiche politiche e pratiche artistiche; la Festa della Riconoscenza di Chioggia, che coinvolge l’intera cittadina, la Città felice di Catania, attiva nelle istallazioni di street art, l’iniziativa di mail art, mostra itinerante, ormai annuale della Merlettaia di Foggia e della Rete delle Città vicine su un tema scelto per essere stato al centro di discussione delle donne e uomini delle associazioni interessate, che coinvolge artiste, artisti di molte città nel segno della relazione e del taglio della differenza. Le Città vicine, fin dal loro nascere, poi, hanno dato particolare importanza ai linguaggi dell’arte per esprimere la propria visione del mondo e delle relazioni umane tra donne e uomini di questa e di altre culture, partecipando, per esempio, al festival di Lampedusa Porta della Vita con il gruppo dell’isola “Colors Revolutions”, mostra che ha avuto un iter viaggiante per ricordare gli ingiusti e pericolosi viaggi che donne, uomini e bambini delle terre d’Africa e d’Oriente sono costretti/e a compiere prima d’arrivare sino a noi. Un aspetto centrale nelle pratiche artistiche è l’attenzione alla pratica politica delle relazioni come è nell’istallazione “Riparare le relazioni, tessere relazioni è arte”, a cura di Donatella Franchi e Adriana Sbrogiò, che ha coinvolto centinaia di donne e uomini. Relazione e intreccio arte vita e politica anche in singole artiste, ne è un esempio la recente opera di Clelia Mori sulla vicenda delle operaie della Fiat di Melfi, che ha trasfigurato nell’arte la lotta delle donne per un lavoro rispettoso della differenza femminile. Molti spunti alla riflessione sull’arte, infine, ha fornito l’importante convegno internazionale Women out of joint voluto da Annarosa Buttarelli, che si è tenuto a Roma nell’ottobre scorso alla Galleria Nazionale di arte Moderna e Contemporanea in occasione dell’acquisizione da parte di quella istituzione dell’archivio di Carla Lonzi, pensatrice femminista che ha rivoluzionato il pensiero sull’arte.

 

Katia Ricci

Katia Ricci, già insegnante di Storia dell’Arte, ha fondato con altre donne il Circolo Culturale La Merlettaia di Foggia, dove  si dedica alla diffusione della conoscenza dell’arte, facendo riferimento al pensiero della differenza sessuale. Ha curato mostre e cataloghi di artisti contemporanei e collabora con varie riviste. Tra le sue pubblicazioni: Mary Cassatt. Da Pittsburgh a Parigi (Selene Edizioni, Milano 2002). A scuola con Mary Cassatt in Matrice. Pensiero delle donne e pratiche artistiche a cura di Donatella Franchi (Quaderni di Via Dogana, Libreria delle donne di Milano, 2004). Le ali della libertà in Forme del destino. Etty Hillesum, a cura di Pia Marcolivio ( Palomar, Bari 2005). La lezione delle tessitrici del Bauhaus, in Lingua bene comune, a cura di Vita Cosentino (Città Aperta Edizione, Troina (En) 2006). Charlotte Salomon, I colori della Vita, (Palomar, Bari, 2006). Con la casa editrice Tufani ha pubblicato il libro su Séraphi­ne de Senlis

Katia Ricci, pittrice e critica d’arte, vive a Foggia dove è attiva nel circolo culturale La Merlettaia, fondato nel 1993 da un gruppo di donne che nell’ottica femminista vogliono attuare una crescita culturale e uno scambio politico. Katia Ricci fa parte di un coordinamento nazionale di artiste che organizzano mostre itineranti collettive. Ha pubblicato prima di questo dedicato a Séraphine de Senlis altri libri su artiste, saggi critici e articoli per varie riviste.