Oggi, sabato 27 gennaio, ore 18,00 in occasione della Giornata della Memoria presentiamo il libro Considerate che avevo quindici anni.   Il diario di prigionia di Magda Minciotti tra Resistenza e deportazione  di Anna Paola Moretti. Loredana Magazzeni dialogherà con l’autrice

Torna alla luce a distanza di settanta anni un documento straordinario, il diario che Magda Minciotti, giovanissima partigiana di Chiaravalle, scrisse durante la sua prigionia in mano alle SS e la deportazione per lavoro coatto nei lager Siemens a Norimberga e Bayreuth. Racconta la solitudine, la nostalgia, lo sconforto, il dolore per la morte del fratello deportato con lei, insieme alle strategie messe in atto per resistere alla disumanizzazione. Nel clima di generale indifferenza con cui la società del dopoguerra accolse il ritorno dei deportati, Magda conservò il diario in silenzio, per lunghissimi anni, consegnandolo al figlio poco prima della sua morte. Col corredo di altri documenti si disegna anche la biografia di Magda, a partire dalla sua formazione in una famiglia che aderiva agli ideali mazziniani e partecipò compatta alla Resistenza in provincia di Ancona. La vicenda di Magda ci apre alla conoscenza della deportazione per lavoro coatto praticata dai nazisti in tutta Europa, subita massicciamente anche da uomini e donne italiane, a cui la storiografia ha da poco iniziato a rivolgere la sua attenzione.

Anna Paola Moretti
Laureata in filosofia, è stata co-fondatrice nel 1985 dell’associazione “Casa delle donne di Pesaro”, dove ha organizzato e coordinato seminari di storia, linguistica, politica delle donne. Dal 2007 ha iniziato a collaborare con l’Istituto di Storia Contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino, sulle tematiche della storia e memoria della deportazione femminile. Ha pubblicato “La guerra di Mariuli, bambina negli anni quaranta” (2012); insieme a Maria Grazia Battistoni, Rita Giomprini e Mirella Moretti, “La deportazione femminile. Incontro con Irene Kriwcenko. Da Kharkov a Pesaro: una storia in relazione” (2010); con Maria Grazia Battistoni, “Leda. La memoria che resta” (2015).