Il 25 aprile 1945 l’Italia venne liberata dall’occupazione nazista: l’esercito alleato, coadiuvato dalle milizie partigiane, sconfisse i soldati di Hitler e i soldati italiani rimasti fedeli (per convinzione o per costrizione) a Mussolini. Celebriamo gli ottant’anni di questa giornata speciale segnalando l’uscita di Liberazione quotidiana, un volume nato dalla richiesta della casa editrice Succede oggi Libri a Pier Vittorio Buffa e a Nicola Maranesi di raccontare quel giorno speciale nella sua “normalità”, traendo i fatti dai diari conservati presso l’Archivio diaristico nazionale, un piccolo tesoro della vita comune degli italiani, fondato nel 1984 da Saverio Tutino. Nelle pagine di questa antologia ci sono emozioni forti e piccole passioni, c’è la storia ma c’è anche la semplicità di chi non sapeva di star vivendo un giorno che avrebbe avuto un valore straordinario per i posteri: la vita di tutti i giorni in un giorno speciale, appunto, che da ottant’anni ci ricorda il ritorno della libertà, della dignità collettiva, della solidarietà e dei diritti nel nostro Paese.
Pier Vittorio Buffa, Nicola Maranesi (a cura di) Liberazione quotidiana. Il 25 aprile 1945 nei diari di Pieve Santo Stefano, Succedeoggi Libri, 2025, 160 pp.


Tra le novità per l’Ottantesimo anniversario della Liberazione segnaliamo anche l’uscita di un nuovo lavoro di Michela Ponzani, che racconta una vicenda inedita che vede protagoniste le donne.
Roma, 8 giugno 1944. Vera Simoni, figlia del generale Simone Simoni, massacrato nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, guida un corteo di donne decise a incontrare il tenente colonnello John Pollock, comandante per la pubblica sicurezza a Roma. Sono vedove, madri, sorelle, figlie delle vittime e chiedono che ai 335 ostaggi massacrati il 24 marzo 1944 sia data degna sepoltura. Non hanno tempo per piangere e vogliono che quel luogo di morte diventi un simbolo: un’area sacra di lutto per ricordare i ribelli chiamati a combattere per la libertà. Michela Ponzani ricostruisce la storia delle donne che trasformarono un massacro in un mausoleo, fino alla memoria dei loro nipoti e alle pietre d’inciampo: un monumento sepolcrale antigerarchico e antiretorico, edificato sul luogo della vendetta tedesca per celebrare i martiri dell’antifascismo. Da anni Ponzani raccoglie le memorie dell’Anfim, l’associazione nata per il diritto al riconoscimento di una degna sepoltura, pretesa dai famigliari delle 335 vittime delle Fosse Ardeatine. Famigliari che nel massacro avevano perduto un corpo e un nome. Questo libro racconta le vite di donne che rimasero a vivere il lutto di un massacro trasformato in mausoleo, soffermandosi sull’uso pubblico di una strage divenuta monumento nazionale (il primo della storia repubblicana), simbolo dell’eredità sofferta dell’antifascismo, da sempre oggetto di una memoria divisa.
Michela Ponzani, Donne che resistono. Le fosse ardeatine dal massacro alla memoria 1944-2025 , Einaudi, 2025, 200 pp.
Segnaliamo inoltre il nuovo lavoro di Lina Scalisi, docente di Storia moderna all’Università di Catania, che racconta in Potere e Sentimento le dinastie di donne che, ai capi opposti dell’Italia rinascimentale, hanno retto dimore e corti, hanno ispirato la penna dei letterati e sono state concretamente attive nell’elaborazione e nel mantenimento di strategie di potere.
Di molte di loro si conoscono i nomi e, a tratti, anche le vicende; di altre quasi nulla. Eppure, quelle donne si trovarono agli snodi di una rete politica italiana e sovranazionale tra gli inizi del Quattrocento e gli anni Quaranta del Cinquecento, nella Napoli aragonese e nella Sicilia non ancora castigliana.
Lina Scalisi, Potere e sentimento. Strategie matrimoniali nell’Italia del Rinascimento, Edizioni di Storia e Letteratura, 2025, pp.140

Infine, è stata pubblicata lo scorso 18 aprile, per NN Editore, la biografia di Lucy Sante, artista, critica e scrittrice americana.
All’inizio del 2021 Lucy Sante invia a una stretta cerchia di amici una mail dirompente: a sessantasette anni sta per affrontare la transizione di genere. A lungo Sante si è sentito fuori posto: figlio unico di genitori cattolici e operai, nato in Belgio, emigra da piccolo con la famiglia negli Stati Uniti, per poi trasferirsi a New York e frequentare la scena artistica e culturale dei primi anni Settanta. Sante stringe amicizia con figure leggendarie: da Nan Goldin a Jean-Michel Basquiat, da Jim Jarmusch a Paul Auster e Martin Scorsese, che si ispirerà alla sua opera per realizzare Gangs of New York. Nel momento in cui Sante riconosce la sua vera identità di genere, repressa per oltre sessant’anni, la rivelazione scuote il suo essere dalle fondamenta, e con disarmante onestà ripercorre i momenti in cui questa coscienza sotterranea ha segnato la sua vita, dalle scelte esistenziali all’osservazione del mondo, fino al momento in cui ha preteso la luce.
Tra le opere, di Lucy Sante: Low Life: Lures and Snares of Old NewYork (1991), The Factory of Facts (1998), Kill AllYour Darlings (2007), The Other Paris (2015).Tra i suoi riconoscimenti figurano un Whiting Writers Award, un premio dell’American Academy of Arts and Letters, un Grammy, un Infinity Award dell’International Center of Photography e borse di studio Guggenheim e Cullman Center.
Lucy Sante, Io sono lei. Storia della mia transizione, NN Editore, 320 pp.
