Marie Laurencin era ossuta come una gazzella e come una gazzella aveva gli occhi tagliati a mandorla.
Figlia unica e illegittima nacque a Parigi nel 1885. Visse sempre con la madre.
Picasso brigò perché si fidanzasse con Guglielmo Alberto Wladimiro Alessandro Apollinare de Kostrowitzky nato a Roma il 26 agosto 1880 e noto come Guillaume Apollinaire, poeta.
“Ho una donna per te” gli aveva annunciato Picasso.
I più noti versi di Lui furono ispirati da Lei.


Dopo la guerra per Marie inizia una fortunata attività di illustratrice: firma i disegni di un’edizione di lusso di “Alice nel Paese delle meraviglie” pubblicata a Parigi nel 1930, diventa ritrattista ufficiale dell’élite mondana femminile degli anni Venti e poi decoratrice per l’Opéra-Comique, la Comédie-Française e alcuni balletti di Roland Petit al Théâtre des Champs-Elysées.

In seguito collabora alla creazione di moda del celebre Paul Poiret.
Marie partecipava al Circolo degli scrittori e artisti che a Parigi si riunivano nel noto caffè della Closerie des Lilas: Picasso, Apollinaire, Rousseau…
“Il poco che ho imparato – scrive la pittrice nei suoi ricordi – mi è stato insegnato da coloro che sono i grandi pittori miei contemporanei: Matisse, Derain, Picasso, Braque. Non saranno certo contenti che io li citi con i loro nomi, ma io li paragono all’aria della “Carmen”: “Se non mi ami tu, ti amo io”.
La sua vita con Apollinaire non fu felice. Lui era abituato ad amori occasionali, inoltre era un amante insieme timido e brutale e, in più, fu anche sospettato di essere l’autore del furto della “Gioconda“, nell’agosto del 1911, al Museo del Louvre. Arrestato e incarcerato, risultò poi del tutto estraneo ai fatti e quindi fu rilasciato. Del furto risultò poi essere autore un dipendente italiano del Louvre il quale voleva
“restituire il dipinto all’Italia”.

All’alba del 1914, Marie prese finalmente la decisione di abbandonare il poeta per sposare un bell’uomo tedesco di Montparnasse. Apollinaire ne soffrì molto e in una delle sue poesie si legge: “Sotto il ponte Mirabeau corre la Senna e il nostro amor…”
“La odio” confessò Sonia Delaunay a proposito dei quadri della Laurencin. Marie aveva ironizzato: “Di solito dipingo per calmarmi i nervi e non è un compito facile”.
Quanto al resto, cioè che i suoi dipinti abbondavano di ballerine ed attrici, confessava: ”Il mio scopo è che gli uomini, guardando i ritratti di donne che io eseguo, riescano ad avere una sensazione di voluttà. L’amore mi interessa di più della pittura. I miei quadri sono essenzialmente delle storie d’amore che io racconto a me stessa e che ho voglia di raccontare anche ad altri”.
Max Jacob aveva scritto per lei una canzone che aveva ingelosito e irritato Apollinaire. In questa poesia declamava: “Ah, che voglia mi punge di farti fare un angelo accarezzandoti i seni Marie Laurencin Marie Laurencin”.
Marie era molto silenziosa ma ogni tanto la sua voce varcava le mura perché lanciava una specie di nitrito. Lo faceva per provocare la “banda” del famoso Bateau-Lavoir, punto di incontro per molti artisti, fino a divenire celebre quando Picasso andò a viverci dipingendo “Les demoiselles d’Avignon”, cui seguirono, fra gli altri, la stessa Marie, Apollinaire e Paul Gauguin di ritorno dal suo primo viaggio a Tahiti.
Quando Marie dipinse “Gruppo di artisti”, che segnò decisamente la sua carriera, a comprarlo fu Gertrude Stein.