liriche A Roma alla casa Internazionale delle Donne Venerdì 15 aprile dalle ore 15 e 30  alle ore 17 e  30 a due anni dalla pubblicazione dell’antologia  Liriche del Cinquecento, lettura pubblica con  Monica Farnetti e Laura Fortini curatrici del libro. Partecipano le e gli studenti del corso di Teorie della Letteratura di Roma Tre, docenti della scuola e chiunque abbia interesse a intervenire.

Questa straordinaria antologia presenta i testi di 8 poetesse uscite dalla loro ombra secolare, inspiegabilmente seguita alla fama e alla gloria goduta fra i contemporanei nei pochi e radiosi decenni d’inizio del Cinquecento che alcuni continuano a ritenere un’esplosione localizzata e irripetibile di gioia culturale.

I loro nomi – quelli almeno delle più famose all’epoca, legati ai canzonieri meno esigui o agli amanti più potenti – sono noti, la loro presenza storica registrata, la loro opera disponibile. Tuttavia la lirica femminile del Rinascimento è entrata malamente sulla scena del pensiero letterario contemporaneo, salutata da pochi e misurati gesti di accoglienza e piuttosto da moti di diffidenza, turbamento e disagio. Non era infatti prevista né forse prevedibile, e annunciava scompiglio venendo oltretutto a complicare, con quella specificazione di genere, una questione in sé già abbastanza spinosa come il cosiddetto “petrarchismo”.

La lirica femminile cinquecentesca aderisce alla tradizione, assumendone i temi e fondamenti platonici nonché i fatti metrici e gli aspetti formali, di lingua, di stile e di genere letterario. E tuttavia questa poesia femminile, apparentemente così ben inserita nel canone e così adattabile al codice petrarchesco, lavora a ben vedere più sulla differenza che non sull’omologazione, o imitazione che dir si voglia, e per apprezzarla occorre individuare con cura la particolare posizione di equilibrio fra tradizione e innovazione, o di incrocio fra norma e scarto, nella quale e sulla quale essa si colloca e si sostiene.

I testi critici e le note di commento che accompagnano l’opera di ciascuna autrice, firmati da alcuni tra i maggiori studiosi e studiose del periodo, annunciano quindi una vera e propria svolta nell’analisi critica del Cinquecento italiano. I testi poetici sono di Isabella Andreini, Vittoria Colonna, Veronica Franco, Veronica Gambara, Chiara Matraini, Isabella Morra, Gaspara Stampa, Laura Terracina, presentati e commentati da Adriana Chemello, Tatiana Crivelli, Marco Dorigatti, Monica Farnetti, Laura Fortini, Maria Antonietta Grignani, Giuliana Ortu, Deanna Shemek