Su segnalazione di Doriana Goracci, che ringraziamo, pubblichiamo il testo della lettera aperta di Thea Valentina Gardellin che aiuta a capire meglio come si vive in una citta che ospita una base Nato. La lettera è stata inviata lo scorso novembre ma risulta ancora particolarmente attuale dopo la scelta del governo di non opporsi all’ampliamento della base americana a VicenzaGentile Sindaco Hullweck,
Gentile Vice Sindaco,
Gentili Signori e Signore del Consiglio Comunale che avete votato a
favore della base,

Vi scrivo con la viva speranza che questa lettera aperta possa fare leva
sulla vostre coscienze visto che nessuno intervento, dal più silente e
timido al più rumoroso di ieri sera, sembra v’abbia influenzato a sufficienza
per farvi cambiare idea in merito alla base militare Dal Molin.

Non che ritenga questa lettera più importante di molte altre che
sicuramente avrete ricevuto e che ancora avete da ricevere…
sarà una lettera come infinite altre e ad essa darete il peso che
riterrete “giusto” dare… però ve la debbo scrivere con la speranza
che essa possa almeno insinuarsi laddove i tamburi, le pentole e i
cucchiai della manifestazione rumorosa di ieri sera non sono riusciti a
penetrare.
{{La vostra sordità mi ha lasciata sconcertata}}, e sconcertata è parola
piccola rispetto a come mi sento nell’intimo.

Avete tutta la mia disapprovazione, ogni singola cellula del mio corpo
disapprova la vostra decisione.
Se fosse ancora vivo Gandhi, ahimé per voi, avrebbe sicuramente preso
carta e penna alla mano e v’avrebbe indirizzato una lettera non tanto
dissimile dalla mia.

Le genti acquistano bandiere per la pace, magari l’avete fatto anche voi
appendendo una bandiera multicolore alle finestre del Municipio, per
dissentire.
Eppure ieri, dietro a vetri illuminati da gran galà, riflettendo
rettangoli di luce sulla bellissima piazza delle vostre signorie,
osservandoci come s’osservano le bestie rinchiuse allo zoo, magari con
qualche sorriso di scherno, avete aggiunto altri favori alle guerre in
corso, avete approvato, alimentato, nutrito e cullato le future guerre
che ancora vivono sommerse tra i pensieri dei potenti.

Vi ricordate qualche anno fa?
Qualche anno fa quando passavano i convogli USA sulle rotaie delle nostre
ferrovie?
Ricordate i giovani No-global, i disobbedienti che si sdraiavano su di
esse in attesa dell’arrivo dei treni carichi di missili a testata
nucleare che dovevano attraversare il territorio vicentino?
Avete ricordato questo ai Vicentini?

Avete preso atto di tutti i soprusi a cui siamo soggetti, giorno dopo
giorno, ascoltando le notizie ammorbidite dei telegiornali, ammorbidite
altrimenti non potremo nemmeno portare un tozzo di pane alla bocca dalla
vergogna per quanto avviene intorno a noi.
Siete veramente consapevoli delle quantità di morti che le guerre portano
con se?

Siete veramente consapevoli della responsabilità che comporterà una base militare americana, la base militare americana più grande d’Europa? Sapete cosa vorrà dire questo?

Avete cavalcato la moneta, l’euro.

{{Avete voluto che le genti credessero alla storia di una miglioria
economica}} nel vicentino che questi militari porteranno con se…ma dove,
chiedo dove?

Già adesso acquistano quasi tutto internamente alla base.
Tutto quanto serve loro arriva direttamente dagli USA eccetto qualche
particolare.

E di sera?

Li vediamo forse nelle nostre pizzerie o nei nostri ristoranti a
condividere pasti conviviali con noi? Li vediamo nei nostri cinema, nelle nostre biblioteche, nelle nostre
scuole, nei nostri supermercati?

Li vediamo condividere la loro base con noi se non per il 4 Luglio quando
tengono sveglia la città a suon di fuochi d’artificio?

Ah, si, {{ecco dove li vediamo}}… qualche volta alla sera, ubriachi fradici
nei bar, a {{spaccare vetrine ed a provocare incidenti}} dove la polizia
Italiana NON può intervenire ed essi, i giovani soldati statunitensi, vengono immediatamente portati via… nuovamente all’interno della base.

Certo, questi saranno i problemi che aumenteranno con un numero doppio di soldati in circolazione… e noi…a nzi no…. e voi…a nziché alimentare la pace mondiale e, se vogliamo essere più egoisti, la pace
vicentina…avete votato SI!

{{Avete pensato al futuro oppure avete riflettuto solamente sul presente}},
sul luogo in cui vi trovate ora, il ruolo che ricoprite in questo
momento?

E l’aumento del traffico con le auto di 5000 soldati che scorazzano per
la nostre vie in circa di nuove ebbrezze?
Ed i parcheggi per queste auto visto che, come avete sostenuto nei
confronti dei vicentini, loro, gli americani, porteranno una florida
economia,
{{dove parcheggeranno le loro 5000 autovetture}} mentre faranno i loro
abbondanti acquisti in centro a Vicenza?
Ed {{i servizi ospedalieri}}?

Ed i soldi dei cittadini, le tasse sui rifiuti, l’ICI e quant’altro
versiamo per contribuire a migliorare i servizi.. .questi dove saranno
investiti?
Per i cittadini di Vicenza oppure per la costruzione della base militare?

{{Ed i comuni limitrofi a Vicenza}}?
I comuni maggiormente interessati, investiti dalla costruzione della
base, come mai i loro sindaci non sono stati invitati al Consiglio
Comunale di ieri sera? Personalmente ritengo avessero tutto il diritto di difendere il proprio
territorio.

Bush e le sue “grandi” guerre.

E’ vero quando si dice che è l’economia della guerra a fare girare il
mondo, a determinare i tempi ed i luoghi in cui ammazzare le genti.

E’ vero che l’economia americana si basa sopratutto sull’economia
della guerra… ma non come avete voluto far intendere voi nel
sottolineare quanto l’economia vicentina ne potrebbe trarre vantaggio da
una base militare di tali dimensioni.

{{Non stiamo parlando di ristorazione, di ceramiche, monili in oro oppure
mobili d’antiquariato, stiamo parlando di bombe, di missili, di mine
anti-uomo}}, di tanks, di navi da guerra, di anfibi, di paracaduti, di
cinturoni, di pallottole, di bambini che camminano ignari e che esplodono
su mine costruite in qualche industria bresciana… e loro… i bimbi Afgani,
Iracheni, i bambini del Darfour, della Somalia, del Libano… resterannosenza arti, senza occhi, senza labbra, senza occhi
con cui poter guardare in volto i colpevoli… ed in parte, con la
vostra decisione di ieri sera, avete nutrito queste guerre.

Un giorno, forse, se mi sarà data l’opportunità, potrò recarmi in una
zona di guerra… così come avreste dovuto fare voi prima di ieri sera.
{{Io ci vorrei andare per la pace}}, vorrei abbracciare coloro che hanno
perduto tutto, vorrei farli ancora sentire importanti per qualcuno, per
me, sebbene io in realtà sia un semplice nessuno che voi avete tradito con il vostro voto!

Cordialmente,
Thea Valentina Gardellin