Alcune delle 124 donne che lavorano nello spettacolo e che hanno denunciato le molestie sessuali, non casi singoli ma una cultura più che diffusa

Dalle donne dello spettacolo a tutte le donne. Unite per una riscrittura degli spazi di lavoro e per una società che rifletta un nuovo equilibrio tra donne e uomini. Da qualche mese a questa parte, a partire dal caso Weinstein, in molti paesi le attrici, le operatrici dello spettacolo hanno preso parola e hanno iniziato a rivelare una verità così ordinaria da essere agghiacciante. Questo documento non è solo un atto di solidarietà nei confronti di tutte le attrici che hanno avuto il coraggio di parlare in Italia e che per questo sono state attaccate, vessate, querelate, ma un atto dovuto di testimonianza. Noi vi ringraziamo perché sappiamo che quello che ognuna di voi dice è vero e lo sappiamo perché è successo a tutte noi con modi e forme diverse. Noi vi sosteniamo e sosterremo in futuro voi e quante sceglieranno di raccontare la loro esperienza.

Quando si parla di molestie quello che si tenta di fare è, in primo luogo, circoscrivere il problema a un singolo molestatore che viene patologizzato e funge da capro espiatorio. Si crea una momentanea ondata di sdegno che riguarda un singolo regista, produttore, magistrato, medico, un singolo uomo di potere insomma. Non appena l’ondata di sdegno si placa, il buonsenso comune inizia a interrogarsi sulla veridicità di quanto hanno detto le «molestate» e inizia a farsi delle domande su chi siano, come si comportino, che interesse le abbia portate a parlare. Il buon senso comune inizia a interrogarsi sul libero e sano gioco della seduzione e sui chiari meriti artistici, professionali o commerciali del molestatore che alla lunga verrà reinserito nel sistema.

Così facendo questa macchina della rimozione vorrebbe zittirci e farci pensare due volte prima di aprire bocca, specialmente se certe cose sono accadute in passato e quindi non valgono più. Insomma, che non si perda altro tempo a domandarci della veridicità delle parole delle molestate: mettiamole subito in galera, se non in galera al confino, se non al confino in convento, se non in convento almeno teniamole chiuse in casa. Questo e solo questo le farà smettere di parlare! Ma parlare è svelare come la molestia sessuale sia riprodotta da un’istituzione. Come questa diventi cultura, buonsenso, un insieme di pratiche che noi dovremmo accettare perché questo è il modo in cui le cose sono sempre state, e sempre saranno. La scelta davanti alla quale ogni donna è posta sul luogo di lavoro è: «Abituati o esci dal sistema». Non è la gogna mediatica che ci interessa. Il nostro non è e non sarà mai un discorso moralista. La molestia sessuale non ha niente a che fare con il «gioco della seduzione».

Noi conosciamo il nostro piacere, il confine tra desiderio e abuso, libertà e violenza. Perché il cinema? Perché le attrici? Per due ragioni. La prima è che il corpo dell’attrice è un corpo che incarna il desiderio collettivo, e poiché in questo sistema il desiderio collettivo è il desiderio maschile, il buonsenso comune vede in loro creature narcisiste, volubili e vanesie, disposte a usare il loro corpo come merce di scambio pur di apparire. Le attrici in quanto corpi pubblicamente esposti smascherano un sistema che va oltre il nostro specifico mondo ma riguarda tutte le donne negli spazi di lavoro e non. La seconda ragione per cui questo atto di accusa parte dalle attrici è perché loro hanno la forza di poter parlare, la loro visibilità è la nostra cassa di risonanza. Le attrici hanno il merito e il dovere di farsi portavoce di questa battaglia per tutte quelle donne che vivono la medesima condizione sui posti di lavoro la cui parola non ha la stessa voce o forza. La molestia sessuale è fenomeno trasversale.

È sistema appunto. È parte di un assetto sotto gli occhi di tutti, quello che contempla l’assoluta maggioranza maschile nei luoghi di potere, la differenza di compenso a parità di incarico, la sessualizzazione costante e permanente degli spazi lavorativi. La disuguaglianza di genere negli spazi di lavoro rende le donne, tutte le donne, a rischio di molestia poiché sottoposte sempre a un implicito ricatto. Succede alla segretaria, all’operaia, all’immigrata, alla studentessa, alla specializzanda, alla collaboratrice domestica. Succede a tutte. Nominare la molestia sessuale come un sistema, e non come la patologia di un singolo, significa minacciare la reputazione di questa cultura. Noi non siamo le vittime di questo sistema ma siamo quelle che adesso hanno la forza per smascherarlo e ribaltarlo. Noi non puntiamo il dito solo contro un singolo «molestatore».

Noi contestiamo l’intero sistema. Questo è il tempo in cui noi abbiamo smesso di avere paura.

 

  1. Alessandra Acciai
  2. Elisa Amoruso
  3. Francesca Andreoli
  4. Michela Andreozzi
  5. Ambra Angiolini
  6. Alessia Barela
  7. Chiara Barzini
  8. Valentina Bellè
  9. Sonia Bergamasco
  10. Ilaria Bernardini
  11. Giulia Bevilacqua
  12. Nicoletta Billi
  13. Laura Bispuri
  14. Barbora Bobulova
  15. Anna Bonaiuto
  16. Donatella Botti
  17. Laura Buffoni
  18. Giulia Calenda
  19. Francesca Calvelli
  20. Maria Pia Calzone
  21. Antonella Cannarozzi
  22. Cristiana Capotondi
  23. Anita Caprioli
  24. Valentina Carnelutti
  25. Sara Casani
  26. Manuela Cavallari
  27. Michela Cescon
  28. Carlotta Cerquetti
  29. Valentina Cervi
  30. Cristina Comencini
  31. Francesca Comencini
  32. Paola Cortellesi
  33. Geppi Cucciari
  34. Francesca D’Aloja
  35. Caterina D’Amico
  36. Piera De Tassis
  37. Cecilia Dazzi
  38. Matilda De angelis
  39. Orsetta De Rossi
  40. Cristina Donadio
  41. Marta Donzelli
  42. Ginevra Elkann
  43. Esther Elisha
  44. Nicoletta Ercole
  45. Tea Falco
  46. Giorgia Farina
  47. Sarah Felberbaum
  48. Isabella Ferrari
  49. Anna Ferzetti
  50. Francesca Figus
  51. Camilla Filippi
  52. Liliana Fiorelli
  53. Anna Foglietta
  54. Iaia Forte
  55. Ilaria Fraioli
  56. Elisa Fuksas
  57. Valeria Golino
  58. Lucrezia Guidone
  59. Sabrina Impacciatore
  60. Lorenza Indovina
  61. Wilma Labate
  62. Rosabell Laurenti
  63. Antonella Lattanzi
  64. Doriana Leondeff
  65. Miriam Leone
  66. Carolina Levi
  67. Francesca Lo Schiavo
  68. Valentina Lodovini
  69. Ivana Lotito
  70. Federica Lucisano
  71. Gloria Malatesta
  72. Francesca Manieri
  73. Francesca Marciano
  74. Alina Marazzi
  75. Cristiana Massaro
  76. Lucia Mascino
  77. Giovanna Mezzogiorno
  78. Paola Minaccioni
  79. Laura Muccino
  80. Laura Muscardin
  81. Olivia Musini
  82. Carlotta Natoli
  83. Anna Negri
  84. Camilla Nesbitt
  85. Susanna Nicchiarelli
  86. Laura Paolucci
  87. Valeria Parrella
  88. Camilla Paternò
  89. Valentina Pedicini
  90. Gabriella Pescucci
  91. Vanessa Picciarelli
  92. Federica Pontremoli
  93. Benedetta Porcaroli
  94. Daniela Piperno
  95. Vittoria Puccini
  96. Ondina Quadri
  97. Costanza Quatriglio
  98. Isabella Ragonese
  99. Monica Rametta
  100. Paola Randi
  101. Maddalena Ravagli
  102. Rita Rognoni
  103. Alba Rohrwacher
  104. Alice Rohrwacher
  105. Federica Rosellini
  106. Fabrizia Sacchi
  107. Maya Sansa
  108. Valia Santella
  109. Lunetta Savino
  110. Greta Scarano
  111. Daphne Scoccia
  112. Kasia Smutniak
  113. Valeria Solarino
  114. Serena Sostegni
  115. Daniela Staffa
  116. Giulia Steigerwalt
  117. Fiorenza Tessari
  118. Sole Tognazzi
  119. Chiara Tomarelli
  120. Roberta Torre
  121. Tiziana Triana
  122. Jasmine Trinca
  123. Adele Tulli
  124. Alessandra Vanzi