piccola-banda-ikona
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 Percorsi migranti” va in scena allo Spazio Diamante al Pigneto.  Da anni presenti sulla scena italiana e internazionale nell’ambito della musica world, etnica e della canzone popolare con la Banda Ikona, il polistrumentista Stefano Saletti e la cantante tarantina Barbara Eramo continuano la loro esplorazione tra i canti e le musiche del Mediterraneo. Una peculiarità del lavoro di Stefano Saletti e Barbara Eramo è proprio quella di cercare di far emergere le connessioni e i punti di contatto delle tante tradizioni dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dalla tradizione popolare del nostro Sud alle melodie balcaniche, da quella greca a quella araba e sefardita, fino ad arrivare al recupero dell’antica lingua del mare, il Sabir che rappresentava la lingua del dialogo e dell’incontro tra la sponda nord e sud del Mare nostrum.

In questo concerto presentano i brani che hanno insegnato durante il laboratorio musicale realizzato con i migranti che frequentano la scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio. Un percorso di apprendimento che ha visto cantare e suonare insieme bambini, ragazzi e adulti provenienti da Paesi differenti, che si sono confrontati con la ricchezza del patrimonio musicale italiano e mediterraneo, attraverso il canto e l’utilizzo di strumenti delle varie tradizioni, come l’oud arabo, il bouzouki greco, la chitarra e le percussioni.In collaborazione con Comunità di Sant’Egidio che ha ospitato il laboratorio

Il progetto Percorsi Migranti, organizzato da Emanuela Rea per Sala Umberto srl in partnership con Angela Cocozza per Associazione ALI Onlus / Termini Underground, Associazione Romà Onlus, StreetUnivercity di Berlino grazie al contributo del MiBACT nell’ambito dell’avviso pubblico MigrArti e il supporto dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Municipio Roma I Centro e dell’Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche, Cultura, Intergenerazionali del Municipio Roma V. Una riflessione attorno al tema dell’identità culturale attraverso lo sguardo dei giovani immigrati di seconda generazione, nel loro rapporto da un lato con le culture di provenienza, dall’altro con il Paese in cui crescono. Sfida del progetto è fornire non solo strumenti, ma anche suggestioni, spunti di riflessione, confronti affinché i ragazzi, tra i 15 e i 26 anni, si esprimano nel dialogo interculturale e diano spazio all’innovazione che nasce dal rapporto con il contesto metropolitano multietnico. I giovani che frequentano gli spazi di Termini Underground alla Stazione Termini di Roma gestiti dall’Associazione ALI Onlus (che coinvolge la comunità asiatica, africana e sud americana) integrati a loro volta con i ragazzi rom dell’Associazione Romà Onlus sono stati i protagonisti di vari percorsi laboratoriali (danza, musica, scrittura, teatro) che li vogliono autori di contenuti, elaboratori di senso, portatori di un nuovo e diverso concetto di società.