Più di 5.000 presenze totali si sono registrate alla XVI edizione del Pordenone Docs Fest, la kermesse di Cinemazero che per cinque giorni ha trasformato la città nella “Capitale del Documentario” in Italia.

Il festival si va affermando sempre più come un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale non solo per gli addetti ai lavori dei più importanti media nazionali ma anche del pubblico più ampio, tanto da essere diventato l’occasione per leggere la realtà con occhi diversi, moltiplicare gli sguardi, dialogare, comprendere il presente, immaginare il futuro e il cambiamento.

La giuria tutta al femminile presieduta dalla cineasta cilena Valeria Sarmiento e composta da Costanza Quatriglio e Beatrice Fiorentino, ha consegnato il Gran Premio della Giuria a “Moosa Lane” di Anita Mathal Hopland.

“The Oil Machine” di Emma Davie si è aggiudicato il Green Documentary Award, per il miglior film a tematica ecologica; mentre “Steel life” di Manuel Bauer il Premio della Critica, in collaborazione con l’Associazione Festival italiani di Cinema e il Sindacato nazionale Critici cinematografici italiani.

A vincere lo Young Audience Award, votato dallo Young club di Cinemazero e dai sessanta studenti di cinema da tutta Italia e dall’estero accreditati, è stato “Singing on the rooftops” di Eric Ribes Reig; Myriad.