BOSNIA - BRATUNAC (SREBRENICA) Cooperativa: 'INSIEME' RACCOLTA CONGELAMENTO TRASFORMAZIONE E VENDITA DI LAMPONI (FRAGOLE, MIRTILLI, MORE etc.)
BOSNIA – BRATUNAC (SREBRENICA)
Cooperativa: ‘INSIEME’
RACCOLTA CONGELAMENTO TRASFORMAZIONE E VENDITA DI LAMPONI (FRAGOLE, MIRTILLI, MORE etc.)

Quello che realmente si sposta è lo sguardo: da donne vittime di violenza ad uomini violentatori. Questi vanno denunciati, isolati per non nuocere, ed anche accompagnati in un percorso di presa di coscienza delle radici profonde della violenza maschile che si stanno trasformando in paure, condizionamenti, insicurezze determinate dalla venuta meno di un ordine simbolico e sociale “patriarcale”, in cui la violenza e i maltrattamenti erano chiamati “amore”.
Sul corpo di donne si è sempre esercitato il controllo della sessualità, della potenza procreativa, della libertà soggettiva. Ancor di più il presente manifesta il nesso tra corpi di donne, ordine della nascita, e potenza maschile, ordine di squadra (operante al comando). Se si perde il passo si va fuori marcia, si perde il ritmo, e così si accentua la voglia di controllare per sorvegliare, per mortificare. La cruenta agonia del patriarcato si manifesta nel presente della procreazioni biotecnologica e delle guerra infinita proprio attraverso opposti: la libertà femminile e il sequestro di corpi femminili.
Necessita dunque per la stessa sopravvivenza dell’ordine patriarcale rimettere il corpo femminile a regime militare, biotecnologico, giuridico, religioso. Molti uomini a partire dalla “propria donna” sentono il bisogno di mettere ordine, a costo della vita propria e dell’altra, altrimenti il disordine prevale. Così si rompono le relazioni e si avvicinano sequestri, violenze, guerre.
L’immagine odierna esemplare sono le tante donne che scendono le passerelle delle navi che hanno provveduto a salvarle. Sono donne stanche, doloranti, incinte o che hanno partorito da poco sui barconi, scendono proteggendo le loro figlie e i loro figli. Sono donne che hanno subito infinite violenze, sfuggite a guerre, a fame, alla tratta per arrivare in altri luoghi di violenza e schiavitù sessuale. Nelle attuali quotidiane violenze a sfondo sessista e razzista è importante denunciare gli abusi vissuti dalle donne migranti e richiedenti asilo per sostenerle nella realizzazione dei loro progetti di vita, ma anche osare di far emergere la loro permanete bellezza, l’amore che oltre la violenza hanno per i propri cari e la sapienza dell’esperienza vissuta nelle loro terre martoriate.
Molte donne abitano oggi luoghi di guerre: donne di pace ed anche donne di guerra.
In questi moderni scenari è sempre più evidente il nesso tra nascita e guerra. Corpi fatti a pezzi dalle armi, dalle violenze, dalle tecnologie, continui richiami alla sacralità della vita per poi ottenere l’abuso di corpi femminili.
Nella grande crisi del patriarcato i colpi sono terribili, diventa indispensabile trovare il varco per scoprire, svelare, separare dall’orrore mortifero il respiro rigenerante.
Importanti e necessarie diventano le tante manifestazioni di donne in tutto il mondo per denunciare le violenze subite e per cercare nella tradizione di un pensiero sessuato differente altre modalità di giustizia e di vita.
Per incontri tra i desideri soggettivi e bisogni collettivi organizziamo alla casa presidiata delle donne di Napoli la manifestazione NON UNA DI MENO, il 26 novembre a Roma. Infatti non solo ci sarà una manifestazione “di piazza” ma anche il giorno successivo momenti di riflessione in comune sulla violenza di maschi sulle donne.

Per avere scambi, discussioni, confronti e conversazioni ci vediamo come Assemblea delle donne di Napoli perlarestituzione anche per elaborare una partecipazione originale alla manifestazione. Ci siamo incontrate in tante, e anche con uomini, in diversi luoghi della città: beni comuni, librerie, aule, corridoi, piazze, centri, case che ci hanno ospitato per prepararci alla Manifestazione e fare una rete di diverse esperienze per proseguire oltre il 26. Per elaborare e proporre tra donne che hanno diversi percorsi politici si sono fatti tanti incontri e ancora tanti sono in calendario. Non una di meno – Napoli
Così vorremmo presentare con l’Assemblea di Santa Fede Liberata, uno dei luoghi bene comune della nostra città, il libro Il tribunale delle donne e il film Dert

Tribunale delle Donne nella ex Jugoslavia
Molte associazioni femminili presenti in tutti i paesi della ex Jugoslavia dal 2011 al 2015 sono state impegnate in intense attività per la creazione di un modello femminista di giustizia e responsabilità, dando vita al Tribunale delle Donne.
Presentazione del libro TRIBUNALE DELLE DONNE

Dert è la storia della cooperativa agricola INSIEME dell’amicizia che l’ha resa possibile. Il film/documentario di Mario e Stefano Martone si muove, dai tragici avvenimenti che hanno sconvolto la Bosnia nei luoghi della memoria di un paese segnato dalla guerra La testimonianza di una straordinaria esperienza collettiva fondata sulla dignità e sul lavoro Un esempio di convivenza oltre ogni nazionalismo.
DERT film
Dopo-la-guerra-frutti-di-Pace

24 novembre, ore 18,30 Santa fede liberata
Via San Giovanni Maggiore Pignatelli, 2 – Napoli
a cura di Donne in nero e donne dell’Assemblea di Santa Fede Liberata con l’Assemblea delle donne di Napoli perlarestituzione