Annalisa Giuliani, di Atessa (CH) tra dal suo ambiente natale e di lavoro ispirazione per racconti brevi e incisivi, per i quali ha già ricevuto premi e incitazioni a proseguire su una strada non facile, qual è la narrativa, cui necessita l’ispirazione ma anche una perfetta scrittura e il ritmo che avvinca e trattenga chi legge.

Ultimo suo edito da Lanieri, nella collana Forsythia è Contrappunto a quattro voci che affronta il tema della violenza domestica attraverso gli occhi di un bambino, Emiliano, la cui sofferta solitudine, il rintanarsi nella propria stanza, declina nella paura “…che in un frammento del suo DNA fossero annidate le parole che aveva sentito dal padre. Per questo parlava poco. La sua non era una timidezza ma una difesa”. (p. 70)

Lo studio della chitarra, l’amore per la musica lo riscatteranno “…dai giorni della paura e della vergogna. Da una madre che non aveva saputo proteggerlo, piegata, sottomessa al dominio del padre. (p. 79)

Emiliano è il filo rosso che intreccia quattro vite d’angoscia: “…nel bilancio di Ester c’erano
molte lacrime di rabbia, poche di gioia, un numero imprecisato per noia e infine le ultime che
le avevano prosciugato gli occhi ” (p. 78) e si erano congelate nel cuore; per Viola, amica di
Ester, era un quotidiano nascondere lividi e ferite dietro occhiali scuri e vestiti a maniche
lunghe anche d’estate “…una donna maltrattata, bersaglio di parole cattive, strillate, urlate“ (p. 82), che trasforma i giorni in addizione di tempo.

Non ultimo Edoardo, poliziotto del reparto mobile della Polizia di Stato, incapace di rispondere alla richiesta di aiuto di Viola, moglie di un collega, che gli mostrava i segni delle violenze ma che da quel momento aveva cominciato ad assillarsi: “Perché era stato così vile?
Perché aveva lasciato che Viola tornasse a casa? Perché non aveva pronunciato nemmeno la più elementare parola di conforto?” (p. 52)

L’Autrice, raggiunto l’acme del racconto, ricompone le relazioni, parla di perdono e tesse nuovi amori. L’Epilogo è affidato a Emiliano e contestualizzato nella domanda di Viola, fotografa di boschi, di borghi, di orizzonti marini e di spose: “Quanto dura la felicità?”
Nei ringraziamenti, quello a Lelio Pili “per aver interpretato e rivestito di musica il mio racconto componendo La vida es sueño” (pubblicato in appendice).


Info: Annalisa Giuliani, Contrappunto a quattro voci, Ianieri edizioni, 2020.