Il 4 novembre, come tutti i 4 novembre, non si deve celebrare la storica vittoria del nostro paese, ma il lutto per i morti in grandissimo numero dovuti all’ “inutile strage” che devastò il mondo nel primo ventennio del Novecento. La nostra commemorazione, rigorosamente non violenta, è una commemorazione che dimostra come solo opponendosi a tutte le guerre si onori la memoria delle persone che dalla guerra sono state uccise, quando si sarebbe potuto dare ascolto a proposte pacifiste che avrebbero potuto liberare l’Europa e l’Asia Minore dal monopolio degli Imperi Centrali senza le immani distruzioni. Oggi, noi donne di WILPF-Italia (Womens International League for Peace and Freedom), siamo tra le associazioni mondiali in lotta per l’eliminazione delle guerre, ma soprattutto delle armi che le rendono possibili. Un cammino che proponiamo è il seguente:  

1. sulla base della ris. ONU 1325 del 2000  “Donne, Pace, Sicurezza”, chiediamo la messa in atto continua della PREVENZIONE contro il proliferare delle guerra sui territori di tutto il  mondo. Prevenire significa tessere rapporti a livello locale con le popolazioni minacciate da attacchi militari, portare aiuto a chi è costretto a fuggire, compiere un’azione educativa, fare opera di interposizione laddove si è innescato un attacco, evitare qualsiasi forma di difesa militare laddove vanno invece adottate forme di sicurezza che nulla hanno a che vedere con le armi.

2. Come cittadine italiane, abbiamo inviato al nostro Ministro alla Difesa la sollecitazione a impedire da parte del nostro governo l’acquisto degli F35.

Chiediamo con forza la ratifica del TPAN da parte dell’Italia. E’ gravissima la sudditanza alla NATO espressa dal nostro paese, ancor più grave nel momento in cui la 50ma ratifica è stata ottenuta da Stati liberi nell’espressione della loro volontà di eliminazione delle armi nucleari.

Chiediamo inoltre – come da tempo andiamo ripetendo – l’eliminazione da parte degli USA delle basi nucleari di Ghedi e Aviano, che rappresentano con la loro  presenza un grave rischio per la popolazione.

3. Molto grave è la presenza di industrie belliche sparse sui territori dei vari paesi. In Italia siamo assillati dal gravissimo problema del rapporto salute -economia – posti di lavoro. Recentemente in Sardegna, come alcuni decenni fa l’ILVA a Taranto, la terribile battaglia è – ed è stata – tra le gravi malattie determinate dai rifiuti tossici, la necessità di dare lavoro attraverso queste industrie, la  distruzione dell’ambiente. Le proteste continuano da parte di comitati locali.  Non possiamo continuare a tollerare la presenza di simili aziende, fautrici di morte con la sola finalità economica. Questi devono essere i nostri impegni di donne di WILPF, che non devono subire arresti e momenti di sconforto, ma devono lottare instancabili per un mondo di pace.