Badante ucraina muore per un’emorragia, senza chiedere aiuto: temeva una denuncia e l’espulsioneIl marchio della “clandestinità” uccide ancora. {{Vira Orlova, badante ucraina di 39 anni, incinta}}, è morta dissanguata all’interno dell’appartamento in cui lavorava, a Torre a Mare, in provincia di Bari.

Dopo tante ricerche, aveva da poco trovato un’occupazione. Improvvisamente, si è sentita male e ha cominciato a sanguinare, ma non ha chiamato nessuno: {{la paura di perdere il lavoro o di essere denunciata per la sua condizione “irregolare” l’ha bloccata}}.

Ha cercato una bacinella, in cui ha raccolto il sangue che abbandonava il suo corpo, a causa di un aborto spontaneo. Ha resistito, sperando di farcela. Ma l’emorragia non si è arrestata e {{Vira, che si faceva chiamare Ylenia,}} è caduta al suolo, dove ha perso la vita.

Nella stanzetta in cui alloggiava, a Mola di Bari, {{ospite di amiche “clandestine” come lei}}, i carabinieri hanno trovato il suo passaporto, senza i visti di ingresso.

{Roberto Malini
_ Bari, 10 giugno 2009.