Nel corso di una trasmissione di Canale 5, spesso responsabile di banalizzazioni dannose su stupri ed uccisioni di donne, due parlamentari parlano di risarcimento alle vittime senza dar conto delle iniziative già elaborate. La parola d’ordine per la politica, sulle violenze è: cominciare sempre da zero.

“Il risarcimento pubblico alle vittime di violenza sessuata” è una {{proposta di legge}} presentata a Napoli dall’{{UDI di Napoli}} nel Gennaio di quest’anno.
La proposta è stata sostenuta da donne in tutta Italia, e la raccolta delle firme è tutt’ora in corso.
Tra altre Parlamentari che si sono mostrate interessate, la senatrice {{Incostante}} ha presentato la proposta in forma di disegno nelle sedi competenti.

La politica si occupa di violenze, spesso, senza alcuna preoccupazione teorica e analitica, il che spesso produce iniziative e di facciata, destinate a rimanere senza storia e reale incidenza sulla vita delle vittime.

In questo{{ la cultura ed il giornalismo hanno ruolo e responsabilità important}}i: sono gli organi d’informazione, coloro che dispongono de mezzi per la diffusione delle notizie a dare la possibilità al pubblico ed ai lettori la possibilità di giudicare sui fatti e le proposte.

Siamo promotrici, per altro scoraggiate inizialmente da più parti politiche, di un punto di vista e degli sforzi per concretizzarlo. Siamo per questo convinte che {{tutte le parlamentari o i parlamentari}}, soprattutto in occasioni pubbliche, sostenitori come noi dell’urgenza di stabilire la responsabilità pubblica nei danni subiti (per esempio da donne, bambini ed omosessuali) per violenza sessuata, debbano {{confrontarsi}} con quanto già elaborato dal movimento delle donne e quanto sostenuto dall’esperienza autorevole dei centri antiviolenza.

{{Udi di Napoli, Elena Coccia, Mariagiorgia De Gennaro, Maria Pia De Riso, Rosaria Esposito}}

Napoli 8/09/2010