images Ai Comuni italiani, alle Associazioni, alle Scuole,alle Imprese  Diffondete, sensibilizzate, progettate una “Panchina rossa” per il 25 novembre e durante tutto l’anno.  “La panchina rossa” diventa il simbolo del percorso di sensibilizzazione verso il femminicidio e la violenza maschile sulle donne.
Tina Magenta, che a Lomello ha posato nella piazza del paese la prima panchina rossa il 18 settembre scorso, sarà la nostra ambasciatrice. Un progetto per continuare a riflettere sulla violenza maschile di genere verso il 25 novembre e oltre, per parlarne ogni giorno.
Ed insieme diffondiamo ed illustriamo la Carta delle Donne e il Patto per le donne.
Ognuna di noi è un tassello importante di questo grande movimento #statigeneralidonne
Intanto altri Comuni hanno già dato adesione al progetto.
Il 25 novembre presso il Comune di Inverno e Monteleone Enrico Vignati porrà la Panchina Rossa e cosi Dorno, Lauria….
Con l’aiuto di tutte e di tutti #insiemesipuò Dateci comunicazione della vostra “Panchina Rossa”, ecco la pagina su Facebook https://www.facebook.com/events/1833057986924799/

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La redazione del Il paese delle donne ricorda che l’annoscorso  25/11/2015  Federica Frola  scriveva su FUTURA

Una donna uccisa lascia un vuoto che non può essere dimenticato. Per questo motivo la sedia rossa, colore del sangue,  è diventata il simbolo del “posto occupato”: quello dove si sono sedute tante volte l’amica, la mamma, la moglie portate via dalla violenza. Su iniziativa di Nadia Conticelli, presidente della circoscrizione 6 di Torino, la seduta esce di casa diventando panchina e collocandosi in un giardino, davanti ad una scuola, a un museo, o in un campus universitari, mostrando due occhi spalancati che ti scrutano e, ancora, ti fanno sentire viva una presenza.

Proprio al Cle dell’Università di Torino è stata battezzata oggi la panchina rossa che diventa “antidoto all’indifferenza”, come ha detto il professor Federico Revelli, del dipartimento culture, politiche e società. La seduta è stata inaugurata nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere in un luogo di studio, come monito: “E’ importante che giovani donne, ma soprattutto giovani uomini siano coscienti di questo problema e lo affrontino attraverso il dialogo e l’aiuto reciproco”, ha spiegato Conticelli.

Sono 6000 le italiane tra i 16 e i 70 anni che hanno subito almeno una violenza nella vita. Per questo motivo la Regione Piemonte ha avviato un piano da 700 mila euro per finanziare progetti di sensibilizzazione, come “move up”, l’iniziativa che mira a rimuovere le vittime di violenza da questa condizione imposta. Ieri, ad esempio, la Consulta femminile ha approvato l’esenzione dal ticket per tutte le visite conseguenti al maltrattamento.