foto che ritrae una precedente manifestazione di non una di meno a Verona

Manca  un giorno a sabato 13 ottobre, giorno in cui è stata organizzata la prima manifestazione di Non Una di Meno, da quando l’associazione femminista ha lanciato il suo stato di agitazione permanente in vista dello sciopero delle donne del prossimo 8 marzo. «Ci mobiliteremo per l’aborto libero, sicuro e gratuito – fanno sapere le attiviste di Non Una di Meno – Una presa di parola contro il governo giallo-verde e parte della battaglia delle femministe di tutto il mondo».

Il motivo per cui l’associazione ha deciso di partire proprio da Verona è l’approvazione di settimana scorsa in consiglio comunale della mozione di «sostegno ad iniziative di prevenzione dell’aborto», definita una mozione contro la legge 194, quella che introdusse in Italia l’aborto.

Sappiamo che la legge 194 è già svuotata nella sua efficacia dall’obiezione di coscienza, dai tagli ai consultori e dalle limitazioni all’uso della pillola abortiva RU486 – proseguono le femministe – L’autodeterminazione che rivendichiamo non è solo individuale, ma afferma la forza collettiva di un movimento globale. Per questo noi vogliamo: educazione sessuale per decidere, contraccezione gratuita per non abortire e aborto accessibile per non morire.

Per chi volesse partecipare alla manifestazione di sabato, l’appuntamento è alle 15 in piazzale XXV Aprile, davanti alla stazione ferroviaria. A quell’appuntamento non sarà presente solo l’associazione Non Una di Meno, ma tante altre associazioni hanno aderito, come Circolo Pink, Laboratorio Autogestito Paratodos, Sat Pink Verona e Padova, Pianeta Milk-Arcigay Verona, Isolina e…, La Sirena, Associazione Famiglie Arcobaleno, Arci-Comitato territoriale Verona, Futura, Associazione Le Fate Onlus, Adl Cobas, Aps Equilibrio Precario, Rete Studenti Medi, Gruppo Radici dei diritti dell’Università di Verona, Il filo di Arianna, Azione Antifascista Verona, Centri sociali del Nordest e Cub Trasporti. Anche Possibile ha aderito, come annunciato da Beatrice Brignone. «L’attacco alla legge 194, attraverso la mozione votata in consiglio comunale a Verona, richiede una mobilitazione costante, bisogna tenere alta l’attenzione». E anche Potere al Popolo ha manifestato piena solidarietà alle attiviste di Non Una di Meno e invita a «non abbassare la guardia perché di sicuro Verona rappresenta solo una prima tappa di un viaggio all’indietro nel tempo che noi non consentiremo».

Infine, a livello regionale, la consigliera del Movimento 5 Stelle Patrizia Bartelle ha annunciato che a breve depositerà un progetto di legge regionale «contro l’inaccettabile mozione antiabortista approvata dal Comune di Verona, una chiara violazione della nostra Costituzione – ha dichiarato – È terrificante e inaccettabile come, al giorno d’oggi, possano esistere ancora ideologie così deviate e pericolose, al punto da essere in grado di far approvare una mozione in un Comune importante come Verona». Con la sua iniziativa, Bartelle intende chiedere alla Regione Veneto un controllo sull’attuazione della legge 194.  (Da Verona sera)

 

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