Con il mese di novembre ritornano gli appuntamenti nell’ambito del progetto culturale ‘Venezia Città delle Donne’. La rassegna, portata avanti con successo dalla Fondazione Musei Civici di Venezia fin dal 2016, propone in tutte le sedi museali momenti di approfondimento sul ruolo attuale delle donne.

Sabato 10 novembre la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro ospiterà uno speciale momento di riconoscimento rivolto agli ‘Uomini illuminati’, ovvero a quelle personalità di spicco (di genere maschile) da sempre attente ai diritti e al ruolo delle donne nella società. Si tratta di Carlo Nordio, magistrato e Procuratore Aggiunto di Venezia, Rosario Rizzuto, Magnifico Rettore dell’Università di Padova e Alberto Rizzo, Presidente del Tribunale di Vicenza.   Nell’occasione verrà inoltre presentato il volume ‘Cento donne che cambieranno l’Italia’, a cura di Marta Ajò (StreetLib, 2018).

All’incontro interverranno Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia e imprenditrice, Isa Maggi, coordinatrice degli Stati generali delle Donne,  Nicoletta Marin Gentilini, imprenditrice e Donatella Noventa, medica.

Acune notizie biografiche sulle tre personalità oggetto del riconoscimento e le motivazioni.

Carlo Nordio – Magistrato dal 1977 e Procuratore aggiunto di Venezia è stato protagonista di alcune importanti inchieste degli anni ottanta e novanta, da quelle sulle Brigate Rosse Venete a Tangentopoli, fino ad essere titolare dell’inchiesta sul Mose nel capoluogo veneto. Consulente della Commissione Parlamentare per il terrorismo e presidente della Commissione Ministeriale per la riforma del codice penale, fino al 2017 è stato Procuratore Aggiunto della Repubblica a Venezia ed è tra i magistrati italiani più importanti degli ultimi decenni. La sua attenzione nei confronti del mondo femminile e dei reati ascrivibili a questo ambito è stata largamente comprovata dall’attività professionale, unitamente alla sua partecipazione ad alcuni importanti momenti di riflessione sul ruolo della magistratura e della società civile nella difesa dei diritti delle donne e dei minori.

Rosario Rizzuto, Rettore dell’Università di Padova, con i suoi studi in campo di segnali cellulari – in particolare sui meccanismi e le alterazioni patologiche dell’omeostasi mitocondriale dello ione calcio – ha vinto numerosi finanziamenti da parte di enti di ricerca nazionali ed internazionali, in particolare dall’European Research Council. Come Rettore è impegnato nella valorizzazione del capitale umano dell’Università, soprattutto tramite il reclutamento dei giovani talenti, con uno sguardo attento e mirato alle politiche di genere. Nella squadra di governo che ha scelto prevale la presenza femminile (7 Prorettori su 12 tra cui Didattica, Ricerca ed Edilizia) e durante lo scorso anno è stato presentato il primo Bilancio di Genere dell’Università di Padova, coronamento di un lungo lavoro di analisi sulla sua comunità accademica.  L’Università che immagina è aperta e trasparente, inclusiva e sostenibile, diffusa e integrata nel tessuto urbano. Promuove la riorganizzazione degli assetti amministrativi per rimuovere le barriere burocratiche che sono di ostacolo. Sui temi dell’inclusione e della sostenibilità organizza iniziative per coinvolgere e sensibilizzare la comunità accademica e la cittadinanza. Ha dato inizio alla razionalizzazione edilizia per offrire a tutti, soprattutto agli studenti, spazi e servizi innovativi. Il suo mandato di Rettore guiderà l’Università di Padova verso il traguardo degli 800 anni di storia.

Alberto Rizzo, Presidente del Tribunale di Vicenza, magistrato dal 1987, ha svolto le funzioni di giudice civile e penale presso la Pretura di Pordenone e i Tribunali di Ravenna e Forlì. Per un anno e mezzo è stato consulente giuridico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e per circa sei anni ha svolto le funzioni di Ispettore Generale e Ispettore Generale Capo presso il Ministero della Giustizia. Come Presidente del Tribunale egli attribuisce da sempre grande rilevanza al fattore umano e dunque ai provvedimenti che valorizzino le risorse personali interne ed esterne, favorendo interventi finalizzati ad affermare la dignità professionale e sociale delle persone che necessitano di maggiore attenzione.

Dalla constatazione che la crescita numerica delle presenze femminili, e quindi delle fisiologiche assenze per maternità, che comporta delle conseguenze non irrilevanti in ordine alla funzionalità del servizio, sono dunque derivati molteplici interventi diretti a facilitare l’impegno su più fronti del personale femminile, magistrati e personale amministrativo dipendente del Tribunale, che vanno dalla videoconferenza per la partecipazione alla camera di consiglio al fine di agevolare i genitori magistrato, al baby parking e asilo all’interno del nuovo Palazzo di Giustizia, dalle disposizioni tabellari per consentire la calendarizzazione da parte di magistrati con prole di minore età delle udienze compatibilmente con le esigenze genitoriali, allo sportello di supporto alle donne vittime di violenza.

L’attenzione alla donna – che nell’organizzazione degli uffici si declina su un’effettiva parità di genere – s’inserisce all’interno di una visione più ampia che è quella dell’attenzione alla persona in generale, ponendo in definitiva il benessere dell’individuo al centro dell’azione organizzativa. La creazione di ulteriori supporti ha inoltre contribuito a migliorare i servizi erogati senza l’assunzione di costi da parte dell’amministrazione.

 

Ingresso su invito, fino a esaurimento dei posti disponibili