In Germania, in questi giorni, Angela Merkel si scontra con un candidato Spd al parlamento, per le elezioni del settembre prossimo, che vuole ripristinare la separazione dei maschi dalle femmine per le lezioni di ginnastica. 150 anni fa la Germania abolì le classi separate per genere. In Italia soltanto negli anni settanta! Ma in Germania in questi giorni la Merkel si scontra con un candidato Spd al parlamento, per le elezioni del settembre prossimo, che vuole ripristinare la separazione dei maschi dalle femmine per le lezioni di ginnastica.

{{Peer Steinbrueck}} sostiene che così si può dare una mano alla giusta integrazione dei musulmani. I genitori fedeli a una certa interpretazione dei dettami religiosi sottraggono i figli e, più spesso, le figlie all’ora di ginnastica con la giustificazione dell’indisposizione per malattia. Secondo la cancelliera l’integrazione deve avvenire nel rispetto degli usi e dei costumi della gioventù tedesca. Ma soltanto i cittadini votanti di origine turca sono ben tre milioni! Molto appetibili, sussurra qualcuno, dal punto di vista elettorale. Nella Spd non tutti però sono d’accordo. Cioè, altri sostengono che bisogna aiutare i giovani figli di musulmani a contrapporsi alle tradizioni familiari. In realtà la separazione nell’ora di ginnastica esiste già in Baviera e nel Baden Wuerttemberg, i più ricchi della Germania.

Il ministro dell’Interno bavarese, {{Joachin Herrmann}}, sostiene che non si può mettere in discussione, per rispettare l’Islam, l’uguaglianza tra i sessi. Anche {{Maria Boehmer,}} responsabile governativa della politica dell’integrazione, ha criticato il candidato Spd, perché sono proprio le classi miste che aiutano l’integrazione.

{{Questo in Germania, e in Italia?}} Che cosa accade nell’ora di educazione fisica alle medie inferiori e superiori? Si tace per non affrontare lo spinoso problema dei valori e delle norme condivise?

Una studiosa, {{Emanuela Ceva}} [[{ Le donne e il governo del paese}, Fondazione N. Iotti convegno aprile 2012]], riporta {{il pensiero Rawls,}} secondo il quale in una società devono essere garantiti a tutti i cittadine e a tutte le cittadine, eguali libertà e opportunità. Questa posizione comporta che uno stato sia neutrale rispetto alle pratiche culturali e ai modelli sociali che non costituiscono una minaccia ai diritti fondamentali e alle eguali opportunità delle persone.

Da questa prospettiva, continua la studiosa, alcune pratiche culturali portatrici di modelli femminili strutturalmente subordinati (all’uomo) possono essere minatorie della propria percezione di sé delle donne come pari dei concittadini maschi..

Sarebbe, forse, sufficiente chiedersi cosa ha portato anche l’Italia, sebbene in ritardo, ad abolire le classi separate per sesso. E poi chiedersi, di conseguenza, cosa significherebbe ripristinare tale separatezza.

Le classi separate erano vissute come necessarie ai fini di evitare la promiscuità sessuale, così pericolosa per le femmine che al matrimonio dovevano arrivarci vergini. Con qualche aggiunta, vale anche per l’Islam dove esiste il principio della comunità e non dell’individuo; e poi alla donna compete l’onere di rappresentare i valori normativi con il suo corpo.