Donne e associazioni da tutto il mondo firmano un appello recapitato alle Nazioni Unite durante l’Assemblea generale che si svolge in questi giorni

Siamo entusiaste di informarvi che la campagna per il bando universale della pratica dell’utero in affitto rilanciata in vista della 73ema sessione dell’Assemblea Generale Onu, sta avendo grande successo! A rispondere alla chiamata delle femministe spagnole del movimento Red Estatal contra el Alquiler de Vientres (Recav) sono sempre più organizzazioni di diversi paesi, entro e fuori i confini europei: Stati Uniti, Francia, Svezia, Italia, Regno Unito, Belgio, Germania, Olanda, Canada, Australia, Messico, Argentina, Repubblica Dominicana, India, Tailandia e Cambogia.

La rete di donne e di associazioni si allarga e diventa internazionale, come hanno titolato El Pais e altre testate straniere; le richieste ai capi di Governo e di Stato di agire concretamente contro questa pratica si moltiplicano e vengono tradotte in sempre più lingue, regalando una nuova speranza a chi da anni si batte contro la legalizzazione di una pratica incompatibile con il rispetto dei diritti umani e della dignità delle donne.

Anche noi di Se non ora quando – Libere chiediamo il sostegno di tutti e tutte a questa iniziativa e alla nostra richiesta al governo italiano perchè la finisca con i proclami e le strumentalizzazioni e si adoperi nelle sedi internazionali al fine di:

1.    adottare nel concreto tutte le misure necessarie per impedire la pratica dell’utero in affitto a livello nazionale e internazionale in stretta collaborazione intergovernativa e di tutti i sistemi predisposti dallo Stato;
2.    vigilare con maggiore attenzione sulla propaganda e gli annunci pubblicitari dell’industria degli uteri in affitto;
3.    provvedere a riconsiderare l’apporto finanziario italiano alle agenzie Onu – come UNFPA e OHCHR –  che sostengono la pratica dell’utero in affitto, compresa quella erroneamente chiamata gestazione per altri “altruista”;
4.   dare priorità alla lotta contro la povertà femminile e alle diseguaglianze di genere, come pure adoperarsi  per la promozione e protezione dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali delle donne.

[Clicca qui per sottoscrivere la campagna di Recav per il bando universale della pratica dell’utero in affitto]