Riceviamo da Dumbles – feminis furlanis libertaris questo articolo, pubblicato anche in www.ecologiasociale.org, con informazioni e interrogativi a partire dall’intesa Berlusconi-Sarkozy per la costruzione di centrali nucleari.

Dunque, al mercato dove l’uno ha simpaticamente ricordato all’altro di avergli dato la sua donna e l’altro ha ringraziato per l’opera di “convincimento” sui comuni TAV-resistenti;
[Berlusconi e Sarkozy->ttp://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/02/24/quattro-impianti-targati-enel-edf-la-prima-centrale.html], si sono giurati “collaborazione illimitata”sul militare e soprattutto sul nucleare.
Anche se, a parere di qualcuno,[ il piazzista ha fregato l’imbonitore->http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Quanto-ci-costera-il-bidone-nucleare]; Nicolas batte Silvio e gli rifila quattro, diconsi quattro, belle “bombe sporche” avvolte nel nome “nucleare di terza generazione“.
Gli Epr (European pressurized water reactors), il primo da mettere in funzione a partire dal 2020.

{{Tecnologia vecchia e sporca.}}

[Greenpeace Francia->http://www.greenpeace.org/raw/content/france/presse/dossiers-documents/l-epr-une-technologie-du-pas.pdf] lo denunciava già con un dossier del 2003; l’[Independent->http://www.independent.co.uk/environment/green-living/new-nuclear-plants-will-produce-far-more-radiation-1604051.html] lo ha richiamato l’altro giorno, [Rainews 24->http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=108033] ci ha scritto sopra due righe, giornali e telegiornali italiani, come è loro d’uopo, hanno taciuto.

Spacciata per nuova, ma vecchia di più di dieci anni già nel 2003, per cui l’autorità per la sicurezza (Office Parlamentaire d’Evaluation des Choix Scientifiques et Tecnologiques) stabilì allora, che se gli Epr fossero stati costruiti poco più in là nel tempo, occorreva rivedere tutti i parametri per la sicurezza. Nulla allora fu fatto, ricorda Greenpeace, soprattutto tenendo conto del il tipo di combustibile utilizzato, il più economico Mox (mixed oxide) costituito da una miscela di plutonio e uranio di impiego più rischioso a causa della maggiore radioattività.

Da ciò {{lo sporco radioattivo; sette volte più tenace, sette volte più emissioni}}.

Del nucleare, chi non è direttamente cointeressato con le lobby che ci guadagnano, chi non è servo delle direttive politiche partitico-nucleariste, chi non è tanto babbeo da crederci, si sa già, se non tutto, molto, perché i problemi che poneva vent’anni fa, sono gli stessi che si pongono oggi: sicurezza e scorie; scorie e sicurezza.

Occorre solo aggiungerci valutazioni economiche circa i costi altissimi di gestione dell’uno e dell’altro e anche quelli della realizzazione. Nel maggio 2008 furono bloccati i lavori nella costruenda centrale di Flamanville (alla quale pure partecipa l’Enel al 12,5%) perché la base su cui doveva poggiare il reattore risultava “irregolare”; chiusa per “mancanza di rigore“… problemi di sicurezza hanno anche ritardato la costruzione dell’ altro reattore Epr di [Olkiluoto->http://qualenergia.it/view.php?id=749&contenuto=Articolo] in Finlandia, facendo lievitare i costi da 3,2 miliardi a quasi il doppio; costi che poi, per il solito giro più vizioso che virtuoso verrà scaricato sui contribuenti, in questo caso, francesi e tedeschi.

Si facesse in Italia, terra dove i costi lievitano sempre, più del pane; dove il tav (Treno ad alta velocità), altra grande opera, costa 3 volte di più che in Spagna e dove è riuscita ad arrivare ad aumenti del 400% rispetto ai costi iniziali (L’Espresso, gennaio 2007) , possiamo già immaginare la spremitura dei contribuenti, poiché la strategia è sempre quella: pubblicizzare i costi e privatizzare i guadagni.

E dunque si farà, dicono.

I suoi paladini sono in attività; uno per tutti: {{Franco Battaglia}}, la cui ricetta per abbattere l’effetto serra mantenendo invariata la richiesta di energia è la seguente: “1- attivare una moratoria sulle installazioni di impianti eolici in tutto il territorio nazionale e sulle sovvenzioni pubbliche al fotovoltaico; 2- convertire a carbone tutto il convertibile; 3- avviare una capillare opera di corretta informazione sulla fonte nucleare“.

{{Corretta informazione}}; ecco appunto, quello che, finchè lui si fa presentare i libri (“L’illusione dell’energia solare”, ed. 21mo secolo, 2007, dal quale abbiamo ripreso la formula magica in tre punti qui sopra), dal re degli illusionisti, Silvio Berlusconi non potrà mai fare! Tant’è; [era lui->http://www.galileo2001.it/materiali/documenti/Franco_Battaglia/06_04_21_battaglia.php] che indicava Chernobyl con i suoi soli 59 morti, come il miglior esempio di sicurezza per la produzione di energia elettrica da fonte nucleare!

Battaglia è un chimico-fisico, si suppone che sappia contare; il problema è che conta solo quello che vuole, come a suo tempo hanno fatto l’[Unscear->http://www.stefaniamaurizi.it/Articoli_e_reportage/cernobyl.html] (United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation) -dal quale ha ripreso i dati-, e l’Aiea quando dichiaravano “con certezza scientifica” 41 morti legati a Cernobyl, mentre lo stesso anno, (2001) un’altra agenzia dell’Onu, l’Ocha (l’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari) presentava un rapporto dove sosteneva l’esistenza di 9 milioni di vittime per il disastro, affermando che i risultati più gravi della tragedia si avranno nei prossimi anni.
Da 41 o 59, a 9milioni!

Questi pensano di {{governare l’atomo fuggente}}, senza sapere nemmeno gestire dati statistici ed un serio piano di analisi epidemiologica sulle conseguenze.

Forse la spiegazione di tanto sballo numerico sta in quello che disse {{Zbigniew Jaworowski}} ex presidente del Comitato scientifico dell’Unscear: “nei soli USA l’attuazione dei regolamenti di sicurezza relativi alle radiazioni costa circa tre miliardi di dollari per ogni vita salvata da un’esposizione accidentale…” (“imparare da Chernobyl”, Le Scienze, maggio 2007).

Di fatto {{oggi in Ucraina, come ricordano alcune onlus, si continua a morire per quelle conseguenze}}; ogni anno duemila bambini vengono colpiti da forme tumorali e nel disinteresse internazionale e nella scarsità di risorse e mancanza di mezzi, la sola cura rimasta per attenuare il dolore sono le flebo con acqua e [vodka->http://salute24.ilsole24ore.com/salute/charity/1136_Un_sms_a__Soleterre_per_i_bimbi_di_Kievcurati_con_la_vodka.php] e gli impacchi di vodka per applicazioni esterne.

Ecco, questo è. {{La grande madre Russia}} che non ha rinunciato alle centrali, non ci bada perché sarebbe come ammettere il disastro; in queste cose funziona così, lo sappiamo; alle donne di quelle aree [le ossa si sgretolano->http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?PHPSESSID=6lc5jgl5h1u4lml4gsc94m83k7&topic=279.msg416#msg416] più che alle altre: che si fa?
{{[Miss Atom->http://www.internet-news.it/2009/02/13/vota-bellezze-russe-nucleari-sito-internet/], la più bella lavoratrice della centrale atomica}}; si vota sul sito [miss2009.nuclear.ru->http://miss2009.nuclear.ru/]; una posa in bikini davanti alle torri di raffreddamento.

A Berlusconi l’idea piacerebbe; tette e culi vendono sempre bene ogni prodotto.

D’altra parte, {{se siamo chiamati a consumare, serve energia}} per produrre prodotti e anche per produrre direttamente proventi, essendo da tempo l’energia elettrica divenuta anche un bene di scambio.

{{Friuli}}. {{Guardiamo la nostra situazione di regione con 1.200.000 abitanti.}} A tutt’oggi contiamo una mega [centrale a turbogas->http://www.ecologiasociale.org/pg/torviscosa.html] da 800 megawatt, su due proposti, un [rigassificatore->http://amici.golfo.ts.googlepages.com/] in arrivo nel golfo di Trieste, diversi [elettrodotti->http://www.stefanocareddu.it/interpellanza-realizzazione-elettrodotto-redipuglia-udine-ovest/] aerei o interrati pensati esclusivamente per gli interessi di alcuni industriali, “[termovalorizzatori”->http://www.info-action.info/index.php?option=com_content&task=view&id=1119&Itemid=2] uno qua e uno là, un impianto a biomasse, un impianto [biodiesel->http://www.info-action.info/index.php?option=com_content&task=view&id=364&Itemid=2] in via di realizzazione; insomma, un mare di energia al quale aggiungere un’ eventuale centrale nucleare da realizzarsi a {{Monfalcone, la città dei cantieri}} dove è ancora in corso (e lo sarà per diversi anni)[ la conta dei morti->http://www.massimocarlotto.it/caso-monfalcone.html] da mesotelioma , dove le vedove dell’amianto sperano ancora in una giustizia lenta ad arrivare e dove c’è già una centrale a carbone che come ricaduta di polveri ha già dato il suo.

Il sindaco si è premurato di dichiarare la sua [contrarietà->http://moriredicantiere.wordpress.com/2009/02/27/monfalcone-dice-no-al-nucleare/].

Anche {{Mercedes Bresso}}, nell’eventualità che si pensi al Piemonte… Una che al mercato delle grandi opere sa scegliere (sic!): questa si, questa no; {{tav si, nucleare no,}} come se entrambe non fossero concepite dalla stessa logica dell’affare, del territorio considerato passivo plateau sul quale innestare interessi economici di ogni genere. Che quelli di Montezemolo sono meglio di quelli di quelli di Enel? O quelli del consorzio Cavet e delle Coop. Rosse sono più degni di quelli di Terna Spa?… Andasse a vedere che cosa ha potuto fare il [tav al Mugello->http://www.info-action.info/index.php?option=com_content&task=view&id=1344&Itemid=32]: 750 milioni di euro di danni ambientali, disseccamento o l’impoverimento di 81 corsi d’acqua, 37 sorgenti, una trentina di pozzi e cinque acquedotti, inquinamento del territorio per i depositi di terre di scavo contaminate da idrocarburi.

No, non va, evidentemente {{manca un’etica del territorio}} che sappia praticare un’azione coerente, cioè una riconsiderazione su chi e dove crediamo di essere.

La crisi ecologica che si paventava venti, trent’anni fa, ora è cosa fatta; volendo, passeremmo le giornate a riportarne i dati oggettivi dei segni della catastrofe.

Eppure su La Repubblica di qualche giorno fa (17 marzo), tanto per fare un esempio, si favoleggiava ancora dell’energia infinita che si ricaverebbe dalle nuove tecnologie della fusione nucleare.

{{Il mito dell’energia pulita e infinita.}}

Continuiamo a chiederci: per farne che? In una società occidentale patriarcale e scientista che ha fatto del dominio della natura il suo fondamento, dello sfruttamento e del sessismo la sua identità, che ci fa se con la fissione (o con la fusione nucleare) lascia pulita l’aria? Divorerà il resto: terra, acqua e coscienze disabituate ad interrogarsi sull’utilità degli oggetti che compra, del capitale umano sfruttato o schiavizzato impegnato nella sua produzione, sull’eredità che lascia; se scoria è duratura, polimero è per sempre e molte popolazioni più sfortunate di altre, quelle che si trovano sulla via di progressione di questo “progresso” sono popolazioni a perdere; e neanche a dirlo, le donne, nella organizzazione sociale di cui questo abbisogna, sono usa e getta.

{{Sensibilità gerarchica e società energivora hanno da sempre una “collaborazione illimitata“.}}

Bene, ora che il capitale, dopo la carne viva della società, ha divorato anche se stesso, dovremmo venirgli in aiuto, anche con il nucleare.

Non è cosa; ricordiamogli che prima di costruire altre centrali, {{c’è ancora [Caorso da smantellare->http://dweb.repubblica.it/dweb/2003/10/18/attualita/attualita/105cao372105.html]. Arturo (il suo soprannome)}} non funziona più dal 1998, ma già nel 2003, il suo mantenimento obbligato costava centocinquantamila euro al giorno! Il completamento della dismissione previsto al 2004, ora è slittato al 2020. Intanto lievita.

Fare{{ la cosa giusta}}; non è facile ma si può {{se la soluzione è pensata e calibrata sul proprio territorio}}, con energia prodotta e consumata localmente, sulla base di una politica che punti ad una efficienza energetica di sistema, per esempio con un utilizzo intelligente della micro-cogenerazione (produzione combinata di elettricità e calore); oltre al fotovoltaico e quant’altro per il quale mister Battaglia chiedeva la moratoria. Non era bene prima, ora è peggio, visto che questo governo ha tentato perfino di cancellare retroattivamente anche il recupero del 55% delle spese sostenute da chi in modo provvido e sensato ha ristrutturato la propria casa in termini di risparmio energetico. Figuarsi!

Ah, per chi non lo sapesse, {{ministra dell’ambiente della tutela del territorio e del mare è Stefania Prestigiacomo}}. L’energia nucleare la trova perfettamente d’accordo.

Vodka per tutt*!

{19 marzo 2009}