Con una conferenza stampa presso la Camera dei deputati, oggi (20 febbraio), un gruppo di femministe (non solo deputate e senatrici) impegnate nella costruzione della Sinistra Arcobaleno ha presentato le seguenti sintetiche proposte (così preferiscono definirle, invece di richieste) necessarie per la costruzione di una Sinistra Arcobaleno autenticamente plurale. Prioritaria è la richiesta che tutti i gruppi incaricati di scelte a tutti i livelli siano fatti di uomini e di donne. Fulvia Bandoli – che, a nome delle altre, ha presentato il documento – ha annunciato il “passo indietro rispetto alle istituzioni” che alcune faranno per recuperare una presenza nel territorio, le radici della politica.
{{La presenza di donne e uomini}} nelle sedi nazionali e locali di formazione delle liste;
{{donne capolista}} in numero e in circoscrizioni significative;
{{il rispetto della norma antidiscriminatoria}} tra donne e uomini in tutte le liste, applicando almeno l’alternanza donna e uomo;
una evidente presenza femminile in tutte le sedi di {{esposizione mediatica}}:
queste scelte sono necessarie per costruire in Italia una Sinistra Arcobaleno grande, autenticamente plurale, capace di parlare al cuore e all’intelligenza di donne e uomini, di attrarre alla partecipazione politica le giovani ed i giovani di oggi.

Restituire valore, sicurezza e diritti al mondo del lavoro, dare significato a parole come pace e solidarietà, affermare il principio di responsabilità nelle scelte di vita, a cominciare dall’autodeterminazione delle donne.
Mettere al centro i diritti sociali e i diritti civili , la difesa della sostenibilità dell’ambiente e dei beni comuni, l’accoglienza dell’altro come principio di civiltà.
Per {{una Sinistra Arcobaleno così}} ci sentiamo impegnate e intendiamo lavorare insieme.

Non vogliamo che, come troppe volte è successo nella storia della sinistra, le intenzioni più nobili vengano oscurate da pratiche strumentali, quelle di {{una politica che continua ad essere nelle mani di ristrettissimi gruppi maschili tesi a perpetuare se stessi}}. Ci preoccupa che a volte anche gli uomini della sinistra non riconoscano autorità, ruolo e libertà alle donne. Non ci convince un percorso unitario che si riduca ad un puro assemblaggio elettorale di ciò che c’è, riteniamo essenziali nuove forme di partecipazione, la voglia di esserci di tante e di tanti che si impegnano e si organizzano fuori dalle forze politiche .

{ Paola Balducci, Fulvia Bandoli, Imma Barbarossa, Katia Bellillo, Maria Luisa Boccia, Giovanna Capelli, Rita Corneli, Elettra Deiana, Cecilia D’Elia, Titti De Simone, Daniela Dioguardi, Grazia Francescato, Marisa Nicchi, Michela Ottavi, Letizia Paolozzi, Isabella Peretti, Silvana Pisa, Bianca Pomeranzi, Linda Santilli, Bia Sarasini, Alba Sasso, Rosetta Stella, Stefania Vulterini, Luana Zanella, Katia Zanotti,Grazia Zuffa.}