A 41 anni dalla Legge 194: bilancio negativo

ABORTO, INDAGINE SWG/ASS.COSCIONI 1 ITALIANO SU 3 VUOLE CAMBIARE LA LEGGE E CHIEDE CONTRACCETTIVI GRATIS; 1 SU 2 È PER VELOCIZZARE LE OPERAZIONI DI IVG.

 

Il video appello alla politica. F.Gallo (Ass.Coscioni): “Una maschera contro l’odio per la libertà di scelta delle donne”

 

QUI PER LA FIRMA – https://www.associazionelucacoscioni.it/notizie/comunicati/chiude-il-40esimo-anniversario-della-legge-194-bilancio-negativo/

 

La proposta di Legge regionale “Aborto al sicuro” parte dalla Lombardia per arrivare in tutta la penisola  

 

 

Il 22 maggio si celebra il 41esimo anniversario della 194, una legge fortemente disattesa, a dispetto della volontà popolare. Le statistiche indicano che il 68% dei ginecologi sposa l’obiezione di coscienza. Ciò sta portando in alcune regioni (come il Molise) all’impossibilità per la donna di abortire. Un sondaggio condotto da Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica attraverso SWG rivela che ben il 31% della popolazione – in forte aumento rispetto al 19% del 2016 – ritiene che la legge vada cambiata, a tutela dell’applicabilità; il 50% degli intervistati chiede, inoltre, di migliorare l’IVG farmacologica con RU486 consentendo il regime ambulatoriale o a casa come nel resto del mondo, e il 27% reclama la gratuità della contraccezione: si tratta di dati in controtendenza rispetto all’inerzia politica sul tema.

 

L’ Associazione Luca Coscioni lancia un video appello alle istituzioni, con protagoniste donne simbolicamente mascherate.

 

Vogliamo richiamare l’attenzione sul costante attacco alla Legge 194 da una parte di Paese impegnato in continui tentativi nel disapplicare la norma, rendendo i percorsi di accesso all’Interruzione Volontaria di Gravidanza molto difficili – dichiarano l’Avv. Filomena Gallo e Mirella Parachini, Segretario e vice Segretario di Associazione Luca Coscioni -. A questi si aggiunge un vuoto totale di politiche concrete per l’informazione e la contraccezione. Lottiamo contro lo stigma che da sempre accompagna l’aborto in Italia, costringendo le donne che ricorrono all’IVG ad ‘indossare una maschera’. Se negli Usa emanano leggi che vietano l’aborto addirittura nei casi di stupro e incesto, anche in Italia purtroppo non si scherza: alla “Marcia per la vita” svoltasi a Roma lo scorso sabato e oramai ripetuta annualmente, il clima di odio contro le donne e le loro scelte in materia di interruzione di gravidanza era palpabile”.

 

Questi presupposti hanno portato anche alla proposta di legge regionale “Aborto al sicuro“, coordinata dalla D.ssa Sara Martelli e promossa dall’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica con Radicali Italiani, e lanciata per la prima volta in Lombardia (dove son state raccolte più di 8000 firme sulle 5000 necessarie), ma a breve sarà replicata anche in Lazio, Liguria e Marche, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.

 

L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica

Fondata nel 2002 da Luca Coscioni, un economista affetto da sclerosi laterale amiotrofica scomparso nel 2006, è un’associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriera architettoniche, le scelte di fine vita, la ricerca sugli embrioni, l’accesso alla procreazione medicalmente assistita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.

 

Sito web: http://www.associazionelucacoscioni.it