Pubblichiamo il comunicato con cui le oltre 50 organizzazioni del tavolo di progettazione della Città dell’AltraEconomia denunciano come. dopo mesi di lavoro per dare continuità al percorso di questi ultimi anni negli spazi dell’ex mattatoio, emerga purtroppo chiara la volontà del Comune di Roma
di depotenziare e cancellare
il progetto stesso.

Era il 6 maggio quando, dopo la buona riuscita del presidio del giorno prima al Campidoglio, le organizzazioni che aderiscono al nuovo tavolo di progettazione della Città dell’AltraEconomia erano finalmente state ricevute dall’assessore ai Lavori Pubblici e alle Periferie del Comune di Roma, Fabrizio Ghera, insieme ad alcuni tecnici del Dipartimento di Autopromozione Sociale.

Durante l’incontro le organizzazioni avevano esposto all’Assessore i dubbi e le criticità rispetto al percorso intrapreso nel mese precedente dall’amministrazione nella ridefinizione degli spazi e delle attività della Città dell’AltraEconomia, ignorando totalmente il percorso condiviso intrapreso dal novembre 2010 in accordo con il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

In particolare le realtà aderenti al nuovo tavolo di progettazione della CAE avevano contestato all’Assessorato la scelta di cambiare destinazione all’area di Testaccio destinata alla Città dell’Altra Economia, trasformandola in {{incubatore di impresa,}} così come previsto dall’attuale bando, i cui termini di partecipazione scadranno il 30 giugno 2011. Come abbiamo più volte ribadito in questi mesi , non siamo contrari ad un bando ad evidenzia pubblica , ma visto che questa amministrazione non ha voluto riconoscere un diritto di opzione progettuale prevista nel bando originario di assegnazione che avrebbe dato continuità al progetto attuale, chiediamo che questo nuovo bando mantenga intatta la destinazione unitaria di questo spazio e sia centrato sui criteri e sulle direttive presenti nella Legge Regionale dell’Altraeconomia.

Da quel giorno è tornata in vigore {{la “tecnica del silenzio”}} usata per mesi e mesi dall’Assessore Ghera che a nostro avviso dimostra in modo definitivo e inequivocabile la volontà di voler limitare fortemente il progetto CAE per favorire un nascente incubatore d’impresa aperto a realtà economiche varie (dalle imprese identitarie e tradizionali a quelle della green economy) che potrebbe invece essere collocato in qualsiasi altro punto della città, magari proprio nelle periferie del cui assessorato è il titolare.

A questo si aggiunge il distacco che di fatto {{il Sindaco Alemanno}} ha adottato rispetto al “problema CAE”. E’ chiaro che il Sindaco non è riuscito ad imporsi sull’assessorato al lavoro e alle periferie pur avendo ufficialmente e pubblicamente assunto l’impegno personale di non far uscire il bando e mettendo in moto il lavoro del tavolo che dura da mesi, che ha prodotto come risultato un nuovo e innovativo progetto complessivo per l’intera area, ora vanificato proprio dall’uscita del bando. Un Sindaco che, cosa ancora più grave, non si è mai impegnato davvero per tutelare i posti di lavoro che il progetto CAE era riuscito a costruire dopo un solo anno di attività

Questa è oggi la nostra amministrazione, un intreccio di interessi di schieramento e veti incrociati che non riesce a svolgere il lavoro per il quale si è proposta ed è stata votata a maggioranza.

Ma per fortuna la storia alla quale i cittadini della Capitale vogliono assistere è invece del tutto diversa.

La recente vicenda dei referendum ha confermato che in Italia l’attesa dei cittadini, organizzati in strutture o come singoli, è sicuramente quella di una concreta e incisiva partecipazione attiva alle scelte sociali e culturali dei propri Comuni.

Questo per il progetto CAE non è accaduto, pur con l’apparente apertura di un confronto con l’amministrazione comunale nel quale gli attuali insediati all’interno del Campo Boario dell’Ex Mattatoio hanno posto serie richieste verso una amministrazione che in tre anni non ha mai prodotto a Roma una neanche minima azione di sostegno alla proposta economico-culturale che l’insieme delle attività dell’Altra Economia propone.

E’ per rendere pubblica la situazione della CAE e di altre decine di vertenze in atto oggi nella Capitale che tutte le organizzazioni riunite nel Tavolo di progettazione hanno convocato per {{Giovedì 7 luglio 2011 alle ore 18,00 una assemblea cittadina}} alla quale sono invitati tutte le realtà di Altra Economia, le forze politiche e i movimenti e le reti

Da questa assemblea uscirà un documento unitario che verrà sottoposte a tutte le forze politiche di Roma e Provincia, ai consiglieri comunali, ai media e a tutti i cittadini dei municipi e dei quartieri limitrofi alla Città dell’Altra Economia, in{{ un rinnovato percorso di mobilitazione }} a difesa di temi che in una Roma moderna, proiettata al futuro e alle prese con un sistema economico basato ancora su pilastri che nel mondo stanno crollando, non possono assolutamente venire meno, per dare a tutti gli individui la possibilità di alternative credibili e praticabili nella vita di tutti i giorni

“Il progetto della Città dell’Altra Economia – dichiarano {{i rappresentanti del Tavolo}} – per poter vivere e crescere ha bisogno di una progettualità complessiva che tenga assieme imprese, associazioni, cooperative sociali, realtà del terzo settore, garantendo così la continuità con il percorso intrapreso quasi quattro anni fa e operando in linea con la normativa di riferimento (L.R. 4 Agosto 2009, n. 20), legge che è stata finora ignorata dal Dipartimento di Autopromozione Sociale nella stesura del bando. Siamo stati sempre disponibili, da un anno e mezzo ormai, al dialogo avviato con l’amministrazione nella cornice degli impegni presi personalmente e pubblicamente in questi mesi dal sindaco Alemanno. Oggi dobbiamo però amaramente constatare che non era affatto questa la reale volontà di Sindaco e Assessore e quindi dovremo sicuramente trarne le conseguenze”

{{Aderenti al Tavolo di progettazione Cae2.0}}
_ {Altrevisioni, Artigiani eco-compatibili, Cantieri Comuni, Cies, A Sud, Ailicos, Equorete, Ass. La Strada, Nuova Bauhaus, Binario Etico soc,} {B.A.G Coop, Capo Horn coop, Capodarco coop, CARTA, Cigl Roma Lazio, Consorzio C.N.C.A, Consorzio Cae, Centro Sociale Brancaleone, Consorzio CO.IN Sociale, Coop. Equobio, Elisso, Energetica soc.coop, Equazione Soc coop, Equoconsumo, FAIR coop, Federtrek, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Coord. Soci di Banca Etica del lazio, Forum Terzo Settore, Forum Ambientalista, Gaos, Greenpeace Gruppo Locale Roma, Il Naufragar me dolce, IPSIA (Acli),ISF Roma, Legambiente Lazio, Libera Lazio, Occhio del Riciclone coop, Officina Etica, Oltre Il Giardino coop, Radio Popolare Roma, Reseda coop, Rete ONU, Senza Confini, Spot the Difference e Melting Pro – Laboratorio per la cultura, Stand Up coop, Reorient, Retour , Solidarius Italia, Ati T.A.M , TERRE soc. Coop, Ubc Centro Federico Caffè, Upter Sport, WWF Lazio, Zoe Onlus.}

Tutte le info puoi trovarle : http://www.cittadellaltraeconomia.org

{Aiutateci a diffondere questa comunicazione mettendola sui vostri siti ed inviandola alle vostre mail list }

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