“La questione della tutela dei diritti delle donne, a questo punto, deve
trovare adeguato spazio nella Conferenza internazionale sulla
giustizia e lo stato di diritto in Afghanistan che si terrà a Roma il 3 e 4 luglio”. E’ quanto chiedono le senatrici {{Rosa Villecco Calipari}} e {{Albertina Soliani}}
(Ulivo), {{Maria Burani Procaccini}} (FI), {{Laura Allegrini}} (An), {{Loredana
De Petris}} (Verdi-Com), {{Sandra Monacelli}} (Udc), {{Olimpia Vano}} (Rc), {{Magda
Negri}}
(Aut), {{Silvana Pisa}} (Sd), {{Franca Rame}} (Idv) del comitato ristretto del
“{Gruppo di contatto Donne Afgane}”, il tavolo di collaborazione cui
hanno
dato vita tutte e 45 le donne che siedono in Senato per sostenere il
ruolo
femminile nella promozione della democrazia in Afghanistan.

“ Essere donna in Afghanistan vuol dire vivere in condizioni di
difficolta’, ma essere donna e giornalista vuole dire anche rischiare
la
vita – sottolineano le senatrici.
_ L’uccisione di Zakia Zaki, che
aveva gia’
ricevuto minacce in passato anche per la sua posizione apertamente
critica
nei confronti dei signori della guerra ha purtroppo seguito
l’uccisione di
un’altra giornalista Shokiba Sanga Amaaj, presentatrice di un emittente
privata di Kabul.
_ Questo inasprirsi della violenza contro le donne, condizione che purtroppo in Afghanistan e’ ancora la normalita’ –
sottolineano le senatrici – ci spinge come Gruppo di Contatto ad
intensificare il nostro osservatorio sulla condizione delle donne
afghane,
cosi’ da poterle coinvolgere sempre di piu’ nella realizzazione di
programmi
e progetti volti allo sviluppo di una sensibilita’ civile diffusa nei
confronti delle condizioni di vita e di lavoro delle donne, e
all’adozione
di politiche di genere e pari opportunita’”